La società Emme Team si è imposta all’attenzione dei media italiani con il caso Tiziana Cantone, acquisendo una notorietà che le ha consentito di occuparsi di molte altre vicende di cronaca nera, come l’omicidio di Marco Vannini e le tragiche morti di Mario Biondo e Gianmarco Pozzi. Era il 2018 quando il nome della società salì agli onori della cronaca. Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, rivelò che questa società fu in grado di rimuovere tutti i video della figlia e di risalire all’ip di chi li aveva caricati, inviando tutto al Dipartimento di giustizia Usa. Nel giugno 2020, invece, Quarto Grado rivelò che la società investigativa era stata in grado di ripulire l’audio delle telefonate al 118 della famiglia Ciontoli e di aver scoperto cosa diceva davvero Marco Vannini. Invece, nel caso di David Rossi, la famiglia sarebbe stata avvicinata dalla società e ne avrebbe preso le distanze.



Lo rivelò Selvaggia Lucarelli, la prima ad evidenziare le ombre su Emme Team. Infatti, nel 2021 su Tpi scriveva che la società era riuscita ad agganciarsi anche a Mogol e Bobby Solo nel campo dei diritti e copyright. Poi sono arrivati i riflettori de Le Iene, che ad esempio hanno raccolto le testimonianze di Antonella Tognazzi e Carolina Orlandi, familiari di David Rossi, e Martina Pozzi, sorella di Gianmarco, il giovane trovato morto il 9 agosto del 2020 a Ponza, col corpo incastrato in un’intercapedine.



I CASI TRATTATI DA EMME TEAM, “UN GORGO DI FUFFA”

Per quanto riguarda il caso relativo alla morte di Mario Biondo, la società Emme Team, secondo quanto riportato dall’Ansa, avrebbe scoperto migliaia di pagine di dati, messaggi e indirizzi ip di chi avrebbe controllato, anche la notte della tragedia, i profili social del cameraman morto a Madrid nel 2013. Nel suo approfondimento su Tpi, la giornalista Selvaggia Lucarelli “disegnò” lo schema che userebbe Emme Team. In primis, “individuano un caso di cronaca molto mediatico“, poi “avvicinano le famiglie delle vittime, anche con l’aiuto di giornalisti compiacenti con cui non so che accordo abbiano, ma ho dei sospetti“. Inoltre, fa notare che “il caso è quasi sempre un suicidio“, ma la società sostiene che sia omicidio e di poterlo dimostrare con le sue indagini.



Fanno indagini piene di inesattezze, buchi, errori, teorie surreali. Trovano avvocati che accettano le loro consulenze, spesso convinti ad accettare dal desiderio di famiglie in uno stato di sofferenza o con dubbi più o meno lucidi. Le procure si ritrovano con “nuovi elementi” da valutare e, ahimè, spesso vanno anche dietro a questi nuovi elementi. Riaprono indagini“, aggiunse Selvaggia Lucarelli sui casi trattati da Emme Team. Ma tutto ciò si rivela “un gorgo spaventoso di fuffa“.