A distanza di 150 anni dalla pubblicazione del lavoro di Maxwell in cui compaiono le famose equazioni che reggono tutto l’elettromagnetismo e identificano la luce come onda elettromagnetica, l’autore riesamina la loro importanza e le loro conseguenze nello sviluppo della scienza. L’importanza teorica risiede nell’unificazione dei fenomeni elettrici e magnetici, quasi una profezia del tentativo di unificazione delle forze fondamentali, che da quasi un secolo è uno degli obiettivi, solo parzialmente riuscito, della Fisica. Ma anche nel collegamento con la nascita della relatività attraverso le trasformazioni di Lorentz. Infine anche i limiti di queste equazioni a livello dei fenomeni atomici hanno avuto conseguenze importanti, ma non hanno intaccato la loro validità nell’ambito dei fenomeni macroscopici.
Scheda di Approfondimento n°1
Le Equazioni di Maxwell
Anche se completamente equivalenti, le trascrizioni delle equazioni di Maxwell possono essere diverse tra loro e da quella originariamente usata da Maxwell.
Indicando con
I vettori
Per campi deboli, escludendo la presenza nel mezzo di materiali ferroelettrici e/o ferromagnetici, f, g ed h si riducono a semplici relazioni lineari tra le componenti di coppie dei vettori stessi:
Nel caso di un mezzo omogeneo ed isotropo, in particolare nel vuoto,
Osserviamo che:
-
La soluzione delle equazioni è sempre possibile, (in modi che qui non andremo ad affrontare) quando siano note la distribuzione delle cariche e delle correnti che creano i campi e le proprietà elettriche e magnetiche del mezzo.
-
Le equazioni di Maxwell sono lineari pertanto vale il principio di sovrapposizione. Questa proprietà, combinata con i teoremi di Fourier consente di studiare le equazioni di Maxwell assumendo che
e siano funzioni armoniche: in questo caso le equazioni possono essere trattate più facilmente. -
Semplici manipolazioni delle equazioni danno:
equazione di continuità che mostra che le equazioni di Maxwell soddisfano la conservazione delle carica. -
La forza di Lorentz:
(x indica il prodotto vettore) estraibile anch’essa dalle equazioni di Maxwell permette di studiare il comportamento di una o più cariche immerse in un campo elettromagnetico(*)
(*) Allo studio e risoluzione delle equazioni di Maxwell hanno dato un grande contributo anche due fisici quasi omonimi Ludvig Valentin Lorenz (1829-1891), danese, e Hendrik Antoon Lorentz (1853-1928), olandese. A causa di questa quasi omonimia non è chiaro a chi spetti la primogenitura nel ricavare questa forza. Di certo entrambi hanno dato contributi che portano a tale relazione: L.V. Lorenz, scrivendo per primo gli integrali che forniscono i potenziali ritardati utilizzati per risolvere le equazioni di Maxwell; H.A. Lorentz, individuando le trasformazioni dette appunto di Lorentz sotto le quali le equazioni di Maxwell risultano invarianti.
Scheda di Approfondimento n° 2
Proprietà delle Onde Elettromagnetiche
Applicando in maniera opportuna gli operatori div e rot alle equazioni di Maxwell, ponendosi a grande distanza dalle sorgenti dei campi si arriva a:
In un mezzo omogeneo e isotropo:
Pertanto:
-
e sono le due componenti di un unico campo, il campo elettromagnetico che si propaga anche nel vuoto; -
La velocità di propagazione coincide con la velocità della luce nello stesso mezzo;
-
Se il mezzo è omogeneo l’indice di rifrazione di un mezzo è dato da:
è l’indice di rifrazione del mezzo (se le proprietà elettromagnetiche del mezzo e quindi εr dipendono dalla frequenza anche n dipende dalla frequenza);
-
A grande distanza dalle sorgenti del campo (approssimazione delle onde piane) l’onda
e l’onda sono entrambi trasversali, mutuamente ortogonali e viaggiano in fase. Pertanto le onde elettromagnetiche possono essere polarizzate; -
L’onda elettromagnetica trasporta energia equiripartita tra il campo
e il campo ; ogni modifica di si ripercuote su e viceversa in modo da mantenere l’equipartizione dell’energia (non possono quindi esistere onde solo elettriche o solo magnetiche). Il flusso di energia è dato dal Vettore di Poynting: -
Nell’attraversare un mezzo in cui sono presenti cariche in grado di sentire la forza di Lorentz in un periodo T l’onda cede a una carica una energia:
ΔԐ = e le trasmette un impulso:Pertanto colpendo una superficie assorbente l’onda esercita una pressione:
Con a = 1 se la radiazione incide normalmente alla superficie o a = 1/3 se le direzioni d’arrivo della radiazione sono distribuite isotropicamente. Se la superficie è riflettente i precedenti valori di a vanno raddoppiati.
-
Una carica q che risente una accelerazione
perde energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Se la velocità v è piccola rispetto alla velocità della luce c la potenza irraggiata è data dalla relazione:
Giorgio Sironi
(Università degli Studi di Milano-Bicocca)
© Pubblicato sul n° 53 di Emmeciquadro