Un corso di chimica può essere, sia per i docenti sia per gli studenti, un affascinante cammino di scoperta, alla conquista di categorie e strumenti nuovi per osservare e comprendere i fenomeni naturali.
Per questo è necessaria una chiara coscienza delle dimensioni costitutive della scienza chimica e la capacità di realizzarle nella didattica. Una proposta di itinerario, già esplicitata in libri di testo per la scuola superiore, per aprire una discussione sull’insegnamento della chimica oggi in Italia.



Una promessa disattesa

Spesso, quando durante un curricolo scolastico inizia un corso di chimica, negli studenti, ma anche nei docenti, c’è una notevole attesa. Infatti, la chimica è considerata, a ragione, un pilastro per lo sviluppo materiale ed economico della nostra civiltà contemporanea e gli studenti sperano di potersi occupare di qualcosa d’interessante. In molti casi queste attese restano deluse: la maggior parte degli studenti di scuola superiore afferma che la chimica è una materia astrusa, che non ha collegamenti con la realtà e da studiare a memoria.
Gli insegnanti cercano continuamente modi nuovi di presentare la materia, e tentano soluzioni didattiche diverse, che implicano la scelta di libri di testo fortemente incentrati sullo svolgimento di attività di laboratorio, o che puntano sull’addestramento ad eseguire esercizi stechiometrici, o ancora che cercano di semplificare al massimo i contenuti proponendo spesso schemi concettuali poveri di significato e che inducono i ragazzi a uno studio puramente mnemonico.
In tutti questi casi, la buona intenzione di rendere comprensibile un corpo di conoscenze complesso dal punto di vista teorico ed estremamente ricco di aspetti pratici e di possibilità applicative come è quello della chimica, non tiene adeguatamente conto dei termini che caratterizzano il linguaggio e il procedere della scienza chimica e non si traduce perciò in una prassi didattica efficace.



Natura della chimica e didattica della disciplina

La didattica della chimica, come di ogni altra disciplina, è determinata dalla natura della disciplina stessa, cioè dalla struttura del particolare sapere o, più precisamente, della particolare tradizione di ricerca che si esercita su un oggetto e che circoscrive una comunità scientifica.1
Per questo tenterò di documentare come l’approccio didattico più adeguato alle capacità dei ragazzi e alla loro esigenza di uno studio che tenda a suscitare un’esperienza significativa, sia proprio quello che si basa sulla attenta considerazione dell’oggetto, della natura e dello sviluppo storico della forma di conoscenza del mondo che va sotto il nome di scienza chimica.



Vai all’intero articolo in formato PDF

Villi Demaldè
(Docente di Chimica)

Note

  1. E. Rigotti, Il linguaggio nella didattica delle discipline, in: Il linguaggio nella didattica delle discipline scientifiche. Approfondimenti, Ce.se.d., Milano 1994, p. 5.

© Pubblicato sul n° 02 di Emmeciquadro

Leggi anche

SCIENZ@SCUOLA/ Ripartire dall’insegnamento: analisi riflessioni e prospettiveSCIENZ@SCUOLA/ Il senso delle operazioni: introduciamo la divisioneSCIENZ@SCUOLA/ L'angolo di zio Albert - A lume di candela