L’evoluzione dei viventi: un fatto la cui interpretazione è tuttora al centro di un acceso dibattito epistemologico.
Il contributo di uno scienziato impegnato su questo fronte mostra il nesso tra i diversi linguaggi interpretativi e i fondamenti teorici.

Per quanto riguarda il problema dell’evoluzione, oggi si può dire che «sappiamo di non sapere tutto». Fino agli anni Sessanta si pensava di avere un unico «programma di ricerca» definitivo e ormai consolidato.
I biologi sperimentali dovevano solo descrivere fenomeni che avevano già una griglia interpretativa pronta per accoglierli. Ora si cominciano a intravvedere differenti griglie interpretative e diverse impostazioni teoriche. Questo ha una conseguenza importante.
Fino a pochi anni fa la biologia teorica sembrava quasi un rifugio per biologi di seconda classe: la teoria era in fondo già fatta. Adesso le cose cambiano completamente: bisogna formare una nuova generazione di biologi che si dedichino istituzionalmente alla biologia teorica cioè all’allestimento e al confronto delle grandi teorie biologiche, altrimenti la biologia rischia di diventare un accumulo di dati senza prospettive precise.
Su questa linea opera da tempo Lodovico Galleni.



Emmeciquadro
Lo sviluppo della biologia, e in particolare le acquisizioni a livello molecolare, implicano notevoli cambiamenti nel linguaggio disciplinare e soprattutto nei paradigmi su cui si fondano le teorie fondamentali.
Che cosa significa questo in riferimento all’evoluzione?

Galleni
Mi pare anzitutto importante chiarire un punto: ormai non è più in discussione il fatto storico evoluzione, cioè il fatto che i viventi sono il risultato di un lungo processo di trasformazione avvenuta nel tempo. Invece, sono in discussione le teorie che noi usiamo per spiegare come questo fatto sia avvenuto e come se ne possano ricostruire le tappe.
Allora occorre spendere due parole per chiarire cos’è una teoria scientifica o meglio, visto che io seguo, tra gli epistemologi contemporanei, l’impostazione di Imre Lakatos, cos’è un programma di ricerca.
Un programma di ricerca è il risultato di una ricerca teorica, decisamente articolata, che costruisce, attorno a un nucleo centrale, un’incastellatura teorica che permette di creare gli spazi in cui sistemare i risultati delle ricerche sperimentali e indica le linee di indagine da seguire.



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a cura di Camillo Cardelli

Lodovico Galleni è Professore di Zoologia Generale nella facoltà di Agraria dell’Università di Pisa e opera presso il Centro Interdipartimentale per lo studio dei Sistemi Complessi della stessa Università. È consulente scientifico delle riviste Nuova Secondaria e Religione e scuola.

© Pubblicato sul n° 03 di Emmeciquadro

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