L’autore, da quarant’anni uno dei più noti e apprezzati matematici a livello internazionale, presenta il matematico John Nash attraverso la recensione del libro di Silvia Nasar, da cui è stato tratto il recente film di Ron Howard che racconta la storia di Nash in un intreccio drammatico tra grandezza umana e grandezza scientifica.
La vicenda scientifica di questo grande matematico non si è esaurita in una geniale elaborazione nel campo della teoria dei giochi, ma ha aperto nuove strade in matematica pura e applicata.
Nel 1994 gli è stato conferito il premio Nobel per l’Economia; nel tempo la sua ricerca ha avuto conseguenze importanti anche nelle scienze politiche e nella riflessione sulle teorie evolutive.



John Forbes Nash Jr. pubblicò il suo primo articolo, insieme al padre, a diciassette anni. La sua tesi, scritta a ventuno anni, presentò idee matematiche chiare ed elementari, che inaugurarono una lenta rivoluzione in campi diversi come l’economia, le scienze politiche e la biologia evolutiva.
Durante i successivi nove anni, in un sorprendente slancio di attività matematica, egli affrontò e spesso risolse i più difficili e importanti problemi che potè trovare in geometria e in analisi. Poi, a causa di una grave malattia mentale, passò trent’anni dolorosissimi, caratterizzati da frequenti ricoveri ospedalieri e da rari momenti di remissione. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, c’è stata una decisa ripresa e un ritorno all’attività matematica.
Nel frattempo l’importanza del lavoro di Nash ha avuto numerosi riconoscimenti: ha ricevuto il premio von Neumann ed è stato chiamato a far parte della Econometric Society, della American Academy of Arts and Sciences e della U.S. National Academy of Sciences; infine, nel 1994 gli è stato assegnato il premio Nobel.



A Beautiful Mind

La biografia scritta da Sylvia Nasar, A Beautiful Mind1, racconta questa storia in dettaglio e basandosi su una accurata documentazione: centinaia di interviste con amici, familiari, conoscenti e colleghi e uno studio dei documenti disponibili.
L’autrice è certamente un’intervistatrice capace e in qualche caso sembra portare alla luce notizie ben al di là di quanto ci si potrebbe aspettare. Presenta descrizioni dettagliate delle delibere relative non solo alle Fields Medals2 del 1958, per le quali Nash era uno dei possibili candidati, ma anche al premio Nobel per l’Economia del 1994 – delibere così esplosive da condurre a una radicale ristrutturazione del premio e a un completo cambiamento della commissione per le nomine dei candidati. Di solito le fonti utilizzate dall’autrice vengono citate con cura, ma in questi casi rimangono anonime.



L’articolo è apparso su Notices of the American Mathematical Society, vol.45, Novembre 1998. Si ringrazia l’autore per avere gentilmente autorizzato la pubblicazione di questo articolo. La traduzione è di Giancarlo Travaglini.

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John Milnor
(Direttore dell’Institute for Mathematical Sciences alla State University di New York, Stony Brooks. Nel 1962 gli è stata conferita la Fields Medal)

Note

  1. S. Nasar, A Beautiful Mind, Simon & Schuster, 1998. Edizione italiana: Il genio dei numeri – Storia di John Nash, matematico e folle, Rizzoli, Milano 2002. (NdT)

  2. Le Fields Medals vengono assegnate ogni quattro anni durante il Congresso Mondiale dei Matematici e svolgono un ruolo analogo a quello che il premio Nobel ha per altre discipline scientifiche. (NdT)

© Pubblicato sul n° 14 di Emmeciquadro

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