Albert Einstein
Come io vedo il Mondo. La Teoria della Relatività
Newton Compton, Roma 1988
Pagine 224 – Euro 5,00
Si tratta di una raccolta di riflessioni di Einstein che costituiscono, anche lette singolarmente, un’occasione stimolante per avvicinare una grande personalità scientifica e umana. Se tuttavia si vuol individuare un filo conduttore, si possono suddividere i contributi, seguendo la sequenza in cui sono presentati nell’indice, in tre parti.
La prima contiene le sue riflessioni su temi di fondo quali, per esempio, il senso della vita, la religione, la società, la libertà personale, eccetera. Da queste riflessioni emerge in modo evidente non tanto la certezza o la validità delle risposte date da Einstein, quanto l’intensità con cui è indicata la necessità di una ricerca di significato. Si veda, per esempio, il brano: «Qual è il senso della nostra esistenza, qual è il significato dell’esistenza di tutti gli esseri viventi in generale? Il saper rispondere a una siffatta domanda significa avere sentimenti religiosi. Voi direte: ma ha dunque senso porre questa domanda? Io vi rispondo chiunque crede che la propria vita e quella dei suoi simili sia priva di significato è non soltanto infelice, ma appena capace di vivere.»
La seconda parte contiene riflessioni sul metodo della scienza e sul valore di verità delle sue affermazioni. Questa parte è molto interessante per capire il concetto di verità scientifica di Einstein, e più in generale la sua posizione epistemologica. Qui emerge con chiarezza il rifiuto di posizioni induttivistiche, e l’affermazione della teoria fisica come libera creazione dello spirito, anche se poi il suo criterio veritativo sta nella corrispondenza con la realtà.
Una terza parte riguarda la fisica moderna, soprattutto la relatività. Non si tratta di approfondimenti tecnici, quanto di una rivisitazione dall’interno di un percorso che lo ha visto spesso come uno dei principali protagonisti.
L’ultimo contributo, postumo, fu stilato pochi giorni prima della morte e affidato a Bertrand Russell, che lo fece pubblicare qualche mese dopo.
Si tratta di un Testamento spirituale, in cui è contenuto un accorato messaggio contro la guerra atomica.
Particolarmente toccante la conclusione: «Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo vi è aperta la via di un nuovo Paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale».
Recensione di Lorenzo Mazzoni
(Redazione Emmeciquadro)
© Pubblicato sul n° 21 di Emmeciquadro