Un altro modo di studiare il mondo vegetale alla scuola primaria.
Quasi alla fine del ciclo, quando il lavoro precedente ha reso stabile e sicuro nei bambini l’atteggiamento con cui guardare il mondo della natura e i suoi componenti, l’insegnante può utilizzare, nella stessa prospettiva, anche strumenti più classici, o più «letterari».
In altre parole, i bambini che si impegnano in una «ricerca» non sono svincolati dal mondo reale, ma in continuo contatto con gli «oggetti» che stanno esaminando. E ancora una volta, rilevando una varietà – di forme, di parole, di relazioni -, anche con l’attività umana, arricchiscono e ampliano l’orizzonte del loro apprendimento
Come abbiamo documentato in contributi già pubblicati su questa rivista, l’insegnamento di scienze alla scuola primaria è uno strumento irrinunciabile per guidare i bambini a riconoscere il fascino e la ricchezza della realtà naturale.
Nelle prime classi ogni avvenimento è potuto diventare occasione di conoscenza scientifica grazie al metodo che abbiamo usato costruendo percorsi significativi su contenuti essenziali. In stretta continuità con questi percorsi, ora, nella classe quarta abbiamo desiderato accompagnare i nostri studenti a sperimentare che è possibile conoscere i molteplici aspetti del mondo in modo sempre più approfondito e sistematico.
Abbiamo centrato il lavoro sul «mondo dei vegetali», un tema non nuovo in sé, che abbiamo riconsiderato da punti di vista nuovi, non solo facendo riferimento a tutto quanto avevamo «imparato» negli anni precedenti, ma anche identificando relazioni e nessi con l’ambiente e con la storia dell’uomo.
Incontrare il mondo vegetale in modo più approfondito ha voluto dire accorgersi di molti particolari prima sfuggiti al nostro occhio; così, paradossalmente, uno sguardo analitico non ci ha rinchiuso, ma ci ha fatto ampliare gli orizzonti: per esempio abbiamo registrato la grande varietà di colori delle chiome degli alberi, la varietà delle dimensioni, la varietà dei frutti e sono nate un mucchio di domande nuove.
Non tutte troveranno risposta alla scuola primaria, ma con!diamo che i bambini le terranno nel cuore come pungolo ai livelli di studio superiori.
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Angela Luoni
(L’attività descritta è stata guidata dalle insegnanti Angela Luoni e Elena Gorletta nella classe quarta della Scuola Primaria “L’Arca” di Legnano nell’anno scolastico 2007/2008. Il lavoro è stato discusso nel gruppo di ricerca Educare Insegnando, promosso dalla “Associazione culturale Il Rischio Educativo”)
© Pubblicato sul n° 33 di Emmeciquadro