Eric T. Bell
I Grandi Matematici
Sansoni – Firenze 2000
Pagine 600 – Fuori catalogo
Edito per la prima volta in inglese nel 1937 e in italiano nel 1950, attualmente è fuori catalogo. La lettura di questo libro, ancora attuale, può essere molto utile a chi desidera conoscere non solo la matematica ma anche i suoi creatori. Lo scopo del testo, dichiarato dall’autore nell’introduzione, è pienamente riuscito: «il nostro scopo è quello di condurre il lettore fino a certe idee direttrici che dominano presentemente i vasti campi della matematica, e di giungervi attraverso le esistenze degli uomini che ne hanno avuta l’iniziativa».
L’autore ha scelto di dedicare un solo capitolo ai grandi matematici dell’antichità, per passare immediatamente a quello che è qui chiamato periodo newtoniano (circa metà del Settecento) e infine ai «tempi attuali» dal 1800 in poi.
Tre aspetti sono trattati in vario modo e con diversa ampiezza in tutti i capitoli. Innanzitutto è raccontato il modo in cui ciascuno è arrivato a occuparsi di matematica, evidenziando che non tutti i matematici sono tali dalla nascita: nel testo si ritrovano le più svariate conversioni alla matematica.
Talvolta è l’incontro con un maestro o, più semplicemente, con una persona che ha interesse per alcuni aspetti della matematica ad avvicinare a questa disciplina e consentire lo sviluppo di doti latenti. Due esempi per tutti: Abel scoprì a un tratto se stesso sotto la guida benevola e intelligente di Holmboe; Weierstrass fu posto da un amico di famiglia nella condizioni di occuparsi di matematica.
In secondo luogo l’autore si sofferma sulle occupazioni dei diversi personaggi in ambiti diversi da quello accademico, sfatando uno dei miti negativi che vede i matematici estranei alla vita pubblica. Infine l’autore evidenzia come diversi matematici hanno avuto in origine, e conservato anche in seguito, interessi in diversi ambiti; per esempio Hamilton ha iniziato la sua attività come linguista, e per tutta la vita è rimasto amico di poeti suoi contemporanei, continuando a poetare per soddisfazione personale.
Anche se l’obiettivo dichiarato è quello di non fare un testo di storia della matematica, nella presentazione dei diversi matematici si hanno squarci importanti di carattere storico, per esempio laddove è trattata la figura di Lobatchewsky è proposta anche una sintesi efficace sulle caratteristiche della geometria euclidea e sulla fondazione delle geometrie non euclidee.
Ci sono anche aperture a capitoli della matematica che non sono noti al grande pubblico, nemmeno per nome. Per esempio, più volte si parla di funzioni ellittiche e nella presentazione di Jacobi si accenna anche al rapporto che questo matematico ha stabilito tra le funzioni ellittiche e problemi di teoria dei numeri.
La lettura di questo testo consente di avvicinare anche rami della matematica che si studiano solo in alcuni indirizzi; per esempio nella lettura di Jacobi si coglie l’origine dei numeri complessi. Di grande interesse sono anche le sottolineature sul metodo di lavoro dei matematici, per esempio il confronto tra i lavori di Lagrange e quelli di Laplace è l’occasione per soffermarsi sulle differenze tra i matematici e i fisici matematici o i matematici che si dedicarono alla matematica applicata.
Il testo può essere letto tutto di seguito o scegliendo autori di cui si vuole approfondire la conoscenza. Il primo tipo di lettura consente di cogliere i rapporti tra i diversi matematici: non solo per ogni matematico ci sono le date di nascita e di morte, ma in più occasioni è scritto quali sono i grandi matematici a lui contemporanei o quali l’hanno immediatamente preceduto o seguito.
A chi è rivolto il testo? Certamente agli insegnanti di matematica che sono aiutati a ripercorrere molti passi dello sviluppo della matematica sino a Cantor, ma anche agli studenti degli ultimi anni del liceo.
Una indicazione di lavoro estivo può essere la lettura di alcune biografie, magari lasciando che siano gli studenti a sceglierle.
Recensione di Mara Andreini
(Docente di Matematica e Fisica al Liceo Scientifico “Francesco Severi” di Milano)
© Pubblicato sul n° 34 di Emmeciquadro