Incontrare la geometria nella scuola primaria: un’esperienza affascinante per i bambini e per l’insegnante, per le possibilità di mettere in atto la razionalità al di la delle attuali riduzioni intellettualistiche.
Partire dall’osservazione della realtà (la chiesa visitata, i mosaici riprodotti a mano libera); compiere azioni specifiche (costruire poligoni con uno strumento, disegnare, comporre, preparare i segnalibri); usare il corpo (visitare, guardare, costruire, eccetera); provocare la nascita del pensiero attraverso la riflessione sull’esperienza (analisi dei particolari, ricostruzione del mosaico scoprendo relazioni tra gli angoli); incontrare nell’arte l’attribuzione di significati simbolici alle figure geometriche; verbalizzare le osservazioni e farne una sintesi comune; iniziare a memorizzare mediante sintesi finali; comunicare la propria esperienza (partecipazione a una mostra): questi in sintesi i punti salienti di metodo.
Il racconto della maestra rivela come i bambini sono stati messi in azione dal contatto con la bellezza, fonte intrinseca di motivazione, e dalla possibilità di usare il proprio corpo.
In matematica, partire dall’esperienza potenzia l’apprendimento, pur di non chiudercisi dentro, ed è una strada realmente percorribile, a patto di saper fare emergere il pensiero razionale.
Dal 1976 insegno nella scuola elementare, sono laureata in materie letterarie, ma da sempre appassionata di questioni matematiche. Dal 1995 lavoro in classi a tempo pieno e curo l’area logico-matematica (oltre a geogra!a, scienze, religione, immagine).
Quotidianamente cerco di lasciarmi interrogare da ciò che emerge da domande, interessi, di”coltà dei miei alunni, perciò ho continuato a studiare la matematica e la sua didattica, partecipando a corsi proposti da varie associazioni e veri- !cando quanto appreso nella pratica in classe.1
Nell’anno scolastico 2006-2007, all’interno di un gruppo di lavoro seguito da Silvia Sbaragli (dell’équipe di Bruno D’Amore), è nata la proposta di organizzare a Forlì un convegno di matematica (rivolto a insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado), accompagnato da una mostra di lavori svolti con le classi. Insegnavo in una classe quarta a tempo pieno (25 alunni, alcuni stranieri e un alunno con sostegno) e ho deciso di attuare, per proporla alla mostra, un’attività di ricerca sui pavimenti della basilica di San Vitale a Ravenna.
Questa basilica del VI secolo è universalmente conosciuta e visitata perché sulle pareti del presbiterio sono presenti mosaici bizantini di enorme importanza (l’imperatore Giustiniano, l’imperatrice Teodora, scene della Bibbia, decorazioni #oreali); inoltre sono interessanti le pavimentazioni del XVI secolo (purtroppo in gran parte nascoste da panche e sedie), formate da !gure geometriche realizzate con marmi e tessere antiche che creano un senso di armonia.
Non volevo proporre ai miei scolari un lavoro accanto a quello quotidiano sui poligoni, ma desideravo che imparassero a scoprirli con tutte le loro caratteristiche partendo dall’osservazione di quei mosaici marmorei.
Desideravo valorizzare la loro esperienza personale mettendoli a contatto con una espressione di bellezza che creasse subito un impatto motivante allo studio che avrebbero intrapreso.
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Maria Santina Tampellini
(Questo percorso di geometria è stato svolto dall’autore in una classe quarta della Scuola primaria statale “A.Saffi”, I Circolo di Forlì, nell’anno scolastico 2006-2007)
Note
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Seguo da alcuni anni anche i convegni, le mostre, le iniziative di aggiornamento organizzate da Bruno d’Amore e dal gruppo Ricerca e Sperimentazione in Didattica e Divulgazione della Matematica (RSDDM) dell’Università di Bologna.
© Pubblicato sul n° 35 di Emmeciquadro