Studiare tanti anni, anche all’università, per insegnare alla scuola primaria può fornire le competenze giuste, ma non bastare per svolgere il proprio lavoro con gusto e interesse.
A questo scopo è più utile l’incontro con altre esperienze svolte sul campo, e con un’impostazione teorica che svela tutta la potenzialità formativa di un’azione didattica che rispetti le caratteristiche del «fare scienza».
Dopo aver lavorato nel gruppo di ricerca, l’autore ha utilizzato in modo sistematico, secondo una flessione dettata dalla sua situazione particolare, la semplice ma fondamentale azione dell’osservare. Così i bambini hanno incominciato anche a misurare, ad accorgersi delle trasformazioni legate allo sviluppo della vita e hanno cominciato a capire come è importante dedicare al mondo della natura attenzione e rispetto profondo.
Nella classe quarta della scuola primaria il «programma» di scienze prevede anche lo studio dei vegetali e del loro ciclo vitale.
Per facilitare la comprensione e lo studio di questi argomenti, che per i bambini potrebbero restare astratti e nozionistici, abbiamo deciso di iniziare il lavoro dall’osservazione diretta delle piante e delle loro parti.
L’attività principale di quest’anno è stata però l’osservazione di una parte del ciclo vitale del pesco noce nano; la pianta, che ci è stata regalata a scopo decorativo, è diventata strumento per far fare ai bambini un’osservazione guidata, strutturata, non casuale e svolta nel tempo con regolarità.
Inoltre sono state e!ettuate rilevazioni non solo qualitative (colori, forma , odori), ma anche quantitative (lunghezza delle foglie, circonferenza delle pesche, eccetera).
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Maria Caporale
(L’attività descritta è stata svolta dall’autore nell’anno scolastico 2007-2008 nella classe quarta A della scuola primaria “Nova Terra” di Buccinasco (Mi). E’ stata discussa nel gruppo di ricerca Educare Insegnando promosso dall’Associazione “Il rischio educativo”)
© Pubblicato sul n° 35 di Emmeciquadro