Nella scuola primaria è opportuno porre il fondamento concettuale di nozioni che successivamente verranno ampliate e approfondite. L’attenzione non è quindi da concentrare solamente sulle formule e sul loro uso, ma soprattutto sulle strategie di confronto, nel grande contesto della misura.
L’autore mostra la possibilità di lavorare sulla ricchezza geometrica dell’argomento, perché non venga ridotto a semplice pretesto per risolvere problemi con somme e moltiplicazioni.
L’approccio proposto, con esemplificazioni per la scuola primaria, può essere efficacemente esteso alla secondaria di primo grado, con scelte di contenuto adeguate al contesto culturale e concettuale proprio di questo livello scolare.



Nella scuola primaria, prima di affrontare area e perimetro, bisogna che i bambini abbiano chiare le idee di base sulla misura e sulle classi di «grandezze omogenee», che richiamo sinteticamente
.Grandezza è una qualità misurabile di una classe di oggetti reali. I bambini sono introdotti a riconoscere le grandezze facendo esperienze: per esempio si rendono conto che di un pacco di zucchero si può misurare sia il peso che il volume o che di una persona si può misurare l’altezza, il giro vita, il peso, eccetera.
Due grandezze si dicono omogenee se sono confrontabili: per esempio, per le lunghezze si può stabilire se un filo è più lungo di un bastone, per i pesi se un sacco è più leggero di un altro.
I modi concreti per eseguire il confronto (e di conseguenza stabilire l’ordine) sono caratteristici per ciascuna classe di grandezze.
L’ordine è una proprietà indispensabile per parlare di misura e presuppone il possesso di un criterio per confrontare due grandezze di una stessa classe.
Fin dai primi anni di scuola quando si ordinano collezioni di oggetti occorre un lavoro per fare emergere le avvertenze da rispettare in ciascuna classe e le diverse modalità di confronto [Radaelli, 2008].



Separare e chiarire i concetti

I bambini confondono spesso perimetro e area di una figura piana, o perché li identificano entrambi con un numero senza riconoscere la peculiarità della grandezza a cui il numero si riferisce, oppure perché non riescono a riconoscere (e distinguere) in modo immediato, intuitivo, il significato dei due termini (quindi hanno delle idee, ma non sanno bene come no¬minarle e si confondono).1
Il primo passo per affrontare l’argomento è senz’altro «separare mentalmente perimetro e area», a partire dalle espe¬rienze di movimento e di descrizione dello spazio in cui si identificano le regioni con una, due, tre dimensioni.
Ci si deve assicurare che gli allievi pensino a triangolo, quadrato, eccetera come a una regione del piano e non solo come alla linea di contorno. A queste regioni si applicherà poi in modi diversi il concetto di misura.



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Anna Paola Longo
(Docente di Analisi matematica. Politecnico di Torino)

Note

  1. Per approfondire questo punto, si possono consultare gli articoli di F. Jaquet segnalati in biblio¬grafia [Jaquet, 2000a; Jaquet, 2000b]

© Pubblicato sul n° 37 di Emmeciquadro

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