“for the discovery of how
chromosomes are protected
by telomeres and the
enzyme telomerase”
Le scoperte riconosciute nel 2009 con il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia prendono origine da studi biologici di base di organismi che, a uno sguardo superficiale, appaiono irrilevanti per la medicina e la salute umana: il protozoo Tetrahymena thermophila e il lievito di birra, Saccharomyces cerevisiae. Ma, come molto spesso è accaduto nella storia recente e ricchissima della biologia, scoperte rivelatesi in seguito di fondamentale importanza per la medicina sono nate dall’intelligenza e dalla curiosità di scienziati che hanno avuto la possibilità di approfondire gli aspetti molecolari fondamentali degli esseri viventi.
Essi hanno svelato le caratteristiche del DNA telomerico, e hanno scoperto e isolato un enzima, denominato telomerasi, il quale è responsabile del mantenimento dei telomeri e quindi di una corretta lunghezza dei cromosomi.
Come si vede nell’immagine che segue a destra (4) , in assenza di telomerasi, i cromosomi si accorciano a ogni divisione cellulare, con conseguente loro danneggiamento.
Qual è la rilevanza di queste scoperte per la medicina?
Da un lato, l’accorciamento dei telomeri contribuisce in misura importante, anche se in maniera complessa e ancora in larga parte da esplorare, all’invecchiamento cellulare e degli organismi. Per esempio, il DNA telomerico isolato da una persona giovane è tendenzialmente più lungo di quello isolato da una persona più anziana. D’altro canto, la capacità di moltiplicarsi indefinitamente tipica delle cellule cancerose (così come l’alta attività proliferativa delle cellule staminali) è in parte dovuta a livelli elevati di attività telomerasica, necessaria per la preservazione dei telomeri.
Questa scoperta ha aperto la strada a nuove possibili terapie per il cancro, basate sull’utilizzo di inibitori della telomerasi come chemioterapici.
Difetti della telomerasi sono anche alla base di importanti malattie ereditarie. La prima e più studiata «malattia telomerica» è la discheratosi congenita, una malattia rara le cui complicazioni letali più comuni sono insufficienza del midollo osseo, ibrosi polmonare e cancro. Ma lo spettro delle malattie legate ai telomeri si sta rivelando molto vasto e complesso, ed è oggetto di intensi studi.
Un aspetto che vale la pena di sottolineare, riguardo agli studi biologici premiati quest’anno con il Nobel, è che ancora una volta una attività di ricerca rigorosamente orientata alle grandi questioni di base ha aggiunto una nuova dimensione alla nostra comprensione della cellula, e ha aperto così la strada a nuove applicazioni di enorme importanza per l’uomo.
Giorgio Dieci
(Professore Associato di Biochimica all’Università degli Studi di Parma)
Note
- Elizabeth Blackburn, statunitense, nata nel 1948 a Hobart, Tasmania, Australia, lavora alla University of California San Francisco, CA, USA
- Carol Greider, statunitense, nata nel 1961, lavora alla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimore, MD, USA
- Jack Szostak, statunitense, nato nel 1952 a Londra, United Kingdom, lavora alla Harvard Medical School; Massachusetts General Hospital Boston, MA, USA e al Howard Hughes Medical Institute
- Immagine tratta dal comunicato stampa ufficiale del Karolinska Institute (© ”The Nobel Committee for Physiology or Medicine 2009″ Illustration: Annika Röhl)
- © ”The Nobel Committee for Physiology or Medicine 2009″ Illustration: Annika Röhl
© Pubblicato sul n° 37 di Emmeciquadro