A cura di F. Abbona, G. Del Re, G. Monaco
Complessità dinamica dei
processi educativi
Franco Angeli – Milano 2008
Pagine 317 – Euro 23,50
Questo testo, pubblicato alla fine del 2008, raccoglie le relazioni di studiosi che hanno partecipato al Convegno Internazionale Complessità ed efficienza dei sistemi educativi, organizzato dal Centro di Ricerca sull’Educazione come Sistema Complesso (E-CAS), costituito dall’INVALSI nel 2005.
I saggi sono raccolti e ordinati in cinque parti la cui denominazione è già una indicazione dell’impostazione e del contenuto; questi i titoli: natura sistemica dell’educazione; complessità, apprendimento e sviluppo delle scienze; complessità e sistemi scolastici; valutazione; relazioni tra il sistema economico e il sistema educativo; modelli di previsione non statistici in campo educativo.
Gli autori sono scienziati di ambiti disciplinari specifici, pedagogisti e filosofi; i contributi affrontano il tema che dà il titolo al testo da punti di vista diversi, alcuni più di fondo, altri più tecnici, ma sono tutti attraversati dalla «convinzione che la teoria dei sistemi complessi, affacciatasi sulla scienza del sapere scientifico nella seconda metà del secolo scorso […] possa fornire alcune suggestioni significative anche sul piano dell’intervento educativo e scolastico» (p.14).
Giuseppe Del Re, Francesco Abbona, Evandro Agazzi, Giorgio Chiosso, da angolature particolari, muovono da un’analisi della situazione attuale dell’educazione e della scuola, per aprire prospettive nuove in ordine alla possibilità di applicare all’educazione la teoria dei sistemi, affrontando infine anche le problematiche connesse con la valutazione.
Sono questi i contributi che definiscono le coordinate categoriali di un ambito di ricerca nuovo, in cui non si può addentrarsi senza un solido bagaglio culturale, pena il rischio del riduttivismo o peggio della banalizzazione.
Interessanti per il lettore di formazione scientifica i saggi della seconda parte di Alberto Corsero-Lecca, Pietro Izzo e Giovanni Villani. Una grave contraddizione è riscontrabile oggi nel mondo della formazione scientifica: da un lato si coglie una crescente importanza assegnata allo studio delle scienze, in ordine allo sviluppo economico e sociale del Paese, dall’altro si evidenzia sia una diminuzione del numero delle vocazioni scientifiche, sia una riduzione della conoscenza scientifica da «conoscenza creativa» a mera informazione.
Le relazioni degli autori citati, molto diverse come approccio, fanno il punto su questa realtà e suggeriscono vie praticabili. Altrettanto importanti i contributi relativi al problema della valuta valutazione scolastica (di Guglielmo Monaco, Markus Molz, Bruno Bordignon e Raimondo Bolletta) e quelli che mettono a fuoco i limiti dei modelli di statistica classica in ambito educativo e scolastico (di Enrico Canuto e Salvatore Troisi).
Da segnalare infine per l’incisività, la chiarezza e la pertinenza, proprio in questi tempi in cui entra in vigore la riforma della secondaria di secondo grado, il saggio di Giuseppe Del Re, Una difesa della paideia classica. Rompendo con la logica funzionalistica che oggi sembra prevalere in vari settori anche del mondo accademico, indica come strada maestra da percorrere «la salvaguardia o il recupero della dignità e della responsabilità individuale dello studente [..] per contrastare l’attuale deriva economicista, tecnica e specialistica dell’educazione» (p. 260).
Un testo che non dovrebbe mancare nei corsi di laurea di scienze della formazione, nei dottorati di ricerca in pedagogia, nei futuri corsi di laurea specialistica per l’insegnamento, se è vero, come è auspicabile che continui a esserlo, che l’università è il luogo in cui si fa esperienza di un orizzonte culturale scientificamente fondato e aperto al nuovo.
Recensione di Maria Elisa Bergamaschini
(Redazione Emmeciquadro)
© Pubblicato sul n° 38 di Emmeciquadro