Può iniziare il percorso di conoscenza del corpo umano nella classe seconda della scuola primaria. Un percorso che, dall’incontro con la realtà esterna porta alla conoscenza dell’interno del corpo rispettando, già all’inizio dell’itinerario scolastico, la correttezza del metodo. Ed è un percorso che porta molti frutti: favorisce il confronto tra mondo vegetale e mondo animale senza forzature; fa compiere quel primo passo che pone le basi di una conoscenza che si svilupperà nel tempo.



Nella stesura del percorso di scienze per la classe seconda ho desiderato collegare la meraviglia che riesce a suscitare l’esperienza di incontro con una realtà naturale per un’introduzione alla conoscenza scientifica.
La natura autunnale che stava mutando ha permesso ai bambini di affinare i propri organi di senso e di conoscere da vicino i propri denti che, in questa fascia d’età, cadono per ricrescere permanenti.
Trovo quasi anormale e forzato non affrontare i denti con i bambini con cui lavoro: è stato davvero semplice spiegare loro cosa stava accadendo al proprio corpo. L’individuo ha una continua capacità di domandare e di capire che cosa succede, ma credo sia necessario cogliere il momento opportuno in cui affrontare determinati argomenti, con i giusti termini.
L’aver trattato questi temi in seconda non esclude un possibile ritorno negli anni futuri, ovviamente con un maggiore approfondimento.



Il primo passo: incontrare il mondo

All’inizio dell’anno scolastico ho voluto definire un macro argomento che accompagnasse l’intero percorso di scienze e ho scelto l’albero.
L’albero si prestava per molteplici situazioni, dalle trasformazioni al ciclo delle stagioni, argomenti importanti da trattare in una classe seconda e, inoltre, gli alberi possono essere costantemente osservati nel giardino della scuola.
Il percorso è iniziato osservando gli alberi in autunno, con la magia dei loro colori e dei loro frutti. Così abbiamo cominciato a scoprire alcuni frutti autunnali, tra cui la melagrana.
Ho portato in classe alcune melagrane, molto grandi e dai colori bellissimi: si prestavano benissimo per un lavoro con i cinque sensi. Molti bambini conoscevano questo frutto, altri non l’avevano mai assaggiato.



Le azioni: toccare, annusare, disegnare

Così ho diviso i bambini in piccoli gruppi e ognuno di essi ha avuto a disposizione un frutto. Prima l’hanno toccato, poi annusato e infine ascoltato (se fai toc toc sulla sarcostesta!), il tutto con grande attenzione.
Dopo queste azioni preliminari li ho invitati a riprodurre la melagrana con un disegno «scientifico»: uso questo termine per far capire loro che devono riprodurre quello che vedono e fare molta attenzione ai colori.
Il lavoro è proseguito aprendo la melagrana e scoprendone il dentro, sempre con l’ausilio del tatto, dell’olfatto e della vista. E anche ciò che hanno visto in questo momento è stato disegnato, sfruttando lo spirito di osservazione di questa classe curiosa e vivace.

A questo punto abbiamo nominato le diverse parti della melagrana: sarcotesta, la quale è come una buccia ma più spessa rispetto a quella di altri frutti perché serve per proteggere i semi racchiusi al suo interno.

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Silvia Bonati
L’attività descritta è stata svolta nell’anno scolastico 2009/2010 in una classe seconda della Scuola Primaria “Imiberg” di Bergamo ed è stata discussa nel gruppo di ricerca Educare Insegnando promosso dall’Associazione “Il Rischio Educativo”.

© Pubblicato sul n° 38 di Emmeciquadro