Dopo mesi intensi di scuola, il tempo delle vacanze diventa un momento in cui i ragazzi hanno la possibilità di rigenerarsi, di riposare, di elaborare le nozioni apprese durante la vita scolastica; sono momenti preziosi da trascorrere con la famiglia e da dedicare agli interessi personali.
Viste queste considerazioni, da qualche anno, con le altre insegnanti della scuola, ho deciso di abbandonare l’adozione del libro delle vacanze (trovandolo inadatto alle esigenze dei ragazzi) e abbiamo preferito invece proporre attività che potessero riprendere i lavori fatti durante l’anno scolastico oppure preparassero quelli dell’anno successivo. Questa scelta, più onerosa per l’insegnante, dà, inoltre la possibilità di realizzare compiti personalizzati, rivolti quindi al proprio gruppo classe, se non addirittura ai singoli bambini.
In particolare durante le vacanze natalizie dell’anno scolastico 2008-2009 gli insegnanti hanno deciso di chiedere ai bambini di svolgere un «compito libero», non necessariamente il solito problema sui bilanci di fine anno o la solita «cronaca» del pranzo di Natale.
Per noi insegnanti è stata un po’ una scommessa, i bambini sono stati chiamati a rispondere al compito proposto mettendo in gioco la loro piena libertà. A gennaio quando i bambini sono tornati a scuola non sono mancati i tipici compiti come per esempio «Risolvi le seguenti divisioni», «Descrivi il regalo più bello che hai ricevuto», «Analizza la seguente frase», ma oltre a questi lavori, ve ne sono stati altri veramente sorprendenti.
Di seguito viene riportato il «giocone di scienze» realizzato da Letizia, un lavoro veramente creativo e originale, da lei ideato perché «volevo riprendere non nel solito modo, cioè scrivendo un testo o facendo un disegno, gli argomenti di scienze affrontati durante l’anno. Questa materia mi sta piacendo moltissimo, perché mi sta dando la possibilità di capire come sono fatta. Sfogliando una rivista di enigmistica mi è venuta l’idea di preparare un gioco da proporre ai miei compagni di classe».
A gennaio ho deciso di dedicare una lezione di scienze a un ripasso davvero speciale, ho diviso la classe in due squadre e abbiamo giocato a “Le prove scientifiche di Einstein”. Tutti i ragazzi si sono appassionati e hanno riflettuto su quanto sia bello mettersi veramente «in gioco».



Vai al PDF dell’intero articolo

Maria Caporale
(L’attività descritta è stata svolta nella classe quinta A della Scuola primaria “Nova Terra” di Buccinasco (Mi), nell’anno scolastico 2008-2009. È stata presentata e discussa nel gruppo di ricerca Educare Insegnando promosso dall’Associazione “Il rischio educativo”)



© Pubblicato sul n° 39 di Emmeciquadro

Leggi anche

SCIENZAinATTO/ Leggere una grande storia nelle righe di uno spettroSCIENZ@SCUOLA/ Quale esperienza per imparare la matematicaSCIENZ@SCUOLA/ Alla scoperta dei multipli del metroSCIENZ@SCUOLA/ Il suolo: percorso multidisciplinare all’interno delle Scienze