Era il 1960 quando Theodor Maiman dei Laboratori di Ricerca della Hughes Corporation (USA) riuscì a realizzare il primo laser sfruttando l’emissione luminosa di un cilindro di rubino posto fra due specchi. Da allora il numero di sorgenti laser è andato sempre più crescendo, diversificandosi sia per la tecnologia utilizzata per la costruzione dei dispositivi sia per la regione spettrale in cui si riesce a ottenere l’emissione di luce coerente. Attualmente l’insieme dei laser utilizzati nelle diverse applicazioni è in grado di coprire quasi completamente l’intera regione spettrale che si estende dalla banda dei terahertz (in cui operano i laser a cascata quantica) a quella dei raggi X (ottenibili grazie ai laser a elettroni liberi).



 

 

 

La storia del laser è un esempio impressionante di come scienza e tecnologia siano riuscite a integrarsi e a evolvere l’una grazie all’altra. Da quella che era considerata una pura speculazione teorica si è riusciti a progettare e a realizzare una nuova sorgente di radiazione che a sua volta ha consentito di dar vita a nuove ricerche scientifiche che, come risultato, hanno portato alla esplorazione di fenomeni naturali di cui prima si ignorava addirittura l’esistenza. Nel corso di questo processo hanno visto la luce diverse applicazioni pratiche, ognuna delle quali è divenuta foriera di ulteriori ricerche in una sorta di reazione a catena che dimostra come ricerca scientifica e tecnologia siano indissolubilmente legate e necessitino l’una del contributo dell’altra.
Prendendo spunto dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario della realizzazione del primo laser a opera di Theodor Maiman, questo articolo ripercorre le principali tappe di quello straordinario processo scientifico-tecnologico che, partendo dalle speculazioni teoriche di Albert Einstein, ha portato alla realizzazione dei primi rudimentali esemplari di sorgente di radiazione coerente, capostipiti di tutti quei dispositivi che noi oggi utilizziamo tanto nella vita quotidiana (basti pensare ai comuni lettori di compact disk o ai lettori di codici a barre nei supermercati) quanto nelle più complesse e sofisticate applicazioni scientifiche e tecnologiche.



 

 

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Sergio Musazzi
(Ricercatore presso il T&D Tech­nologies Department – RSE SpA)

 

 

 

© Pubblicato sul n° 40 di Emmeciquadro


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