È ormai impellente, e riconosciuta da tutti, la necessità di «aggiustare» i «programmi» di scienze ai diversi livelli di scuola, per mettere in atto un curricolo verticale che promuova la formazione scientifica e non spenga negli alunni il desiderio di scoprire il mondo, come oggi troppo spesso accade. Se anche la motivazione è forte, il confronto è la modalità più rischiosa per costruire fatti positivi nel mondo della scuola.
L’esperienza riportata dimostra che è possibile collaborare tra docenti, quando si lavora attorno a proposte chiare, fondate da una parte sul rispetto delle caratteristiche disciplinari (fare scienza a scuola) e dall’altra sull’attenzione alla crescita degli alunni attraverso concetti come la ricorsività, la sperimentazione, il rispetto della categorialità.
Il «documento finale», che costituisce il nucleo di questo contributo, è riferito alla secondaria di primo grado ed è forzatamente sintetico, perciò richiede una lettura attenta, con continuo riferimento alle «parole chiave» illustrate nella prima parte dell’articolo; in seguito potrà essere approfondito ed esemplificato con il racconto di attività svolte.



Si è sviluppato nell’arco di due anni scolastici il lavoro che racconto qui: ha preso avvio a novembre 2008 quando il collegio dei docenti, su sollecitazione della dirigente, Graziella Bonello, ha constatato la necessità di rendere organico e condiviso in particolare il percorso di scienze, proponendo l’avvio di costruzione del curricolo.
La prima iniziativa è stata quella di un corso di formazione per i docenti di tutti gli ordini di scuola presenti nell’istituto, tenuto da esperti esterni, gli incontri sono stati affiancati da un lavoro parallelo di monitoraggio, tutoring e supporto nella fase di progettazione e attuazione nelle classi, con particolare riferimento agli anni di passaggio da un ordine di scuola al successivo.
Durante il secondo anno di sperimentazione si è messo a punto un «modello» sintetico per la stesura del piano generale del curricolo, che sarà riferimento anche per altre discipline. Alla stesura del piano hanno partecipato più commissioni con rappresentanti di ogni ordine di scuola che, in sedute congiunte, hanno verificato la coerenza complessiva dello sviluppo del percorso.
Le linee guida della strutturazione del curricolo, i documenti di riferimento, i materiali esistenti presi in considerazione (vedi bibliografia), e le stesse competenze formulate sono state condivise sia con il docente referente d’istituto per il raccordo, sia con il docente referente del POF, arrivando a coinvolgere così circa quindici docenti in tutto.
I lavori prodotti sono stati presentati in formato elettronico, in modo da poter essere pubblicati sul sito della scuola perché potessero diventare patrimonio comune.
La riflessione sul metodo ha sicuramente stimolato i docenti a rileggere con uno sguardo nuovo, più critico e più consapevole, il proprio modo di operare nella disciplina e ha favorito atteggiamenti positivi quali: abbandonare la vecchia logica dei programmi, progettando il lavoro annuale scegliendo percorsi, puntando a contenuti significativi; affrontare gli argomenti in modo problematico, lasciando agli alunni il tempo della scoperta; boicottare gli automatismi, evitando pratiche riduzioniste inadeguate, educando a far proprio un atteggiamento di tipo scientifico.
Sicuramente il guadagno in tutto il lavoro è stato quello di accettare che insegnare e imparare siano un’avventura affascinante, per il docente nel ri-appropriarsi della propria professionalità e del proprio compito; per gli alunni nel conquistare curiosità e passione.



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Michela Brizzi
(Docente di Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola secondaria di primo grado).
Nella sua qualità di funzione strumentale (area curricolo d’istituto), l’autore ha guidato un’esperienza di collaborazione tra docenti dei tre livelli scolastici all’Istituto Comprensivo di Basiglio (MI).
Gli esiti del lavoro relativo alla secondaria di primo grado, che sono qui riferiti, sono stati presentati anche al gruppo di ricerca “Educare Insegnando” promosso dall’Associazione Culturale “Il rischio educativo”.



© Pubblicato sul n° 41 di Emmeciquadro

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