METODO SPERIMENTALE E
LINGUAGGIO MATEMATICO

Dopo 41 numeri di presenza tra le riviste definite, con brutta espressione, «cartacee», è il momento anche per Emmeciquadro del passaggio on line. Un cambiamento non da poco, anche se già parte dei contenuti del lavoro di oltre tredici anni (il primo numero porta la data del marzo 1998) erano disponibili sul web nel sito www.euresis.org e i lettori erano abituati ad integrare gli articoli con le segnalazioni di siti e di documenti reperibili nella rete.
Ma ora stiamo parlando di un completo passaggio on line, che proseguirà da questo Numero 42 all’interno del più ampio contenitore che è ilsussidiario.net. E un primo commento riguarda proprio il numero: abbiamo mantenuto il «42» e non siamo ripartiti da «1», a significare la continuità del lavoro e dell’esperienza; continuità principalmente evidenziata dalla permanenza di tutti coloro che finora hanno contribuito, secondo varie modalità, a costruire questa realtà: Redazione, Collaboratori, Consiglio Scientifico.
La continuità poi si sviluppa nel percorso già indicato per questo anno e che abbiamo iniziato proponendo la questione della certezza nella scienza. Una dimensione che investe tutta l’azione del ricercatore, come dell’insegnante o dello studente, ed è basata su un’intuizione di fondo che precede ogni certezza particolare: la realtà è conoscibile e questo ci abilita a porre nuove domande, a concepire esperimenti, a formulare ipotesi ardite, a dialogare con la Natura.
In questo cammino quella certezza «che viene prima» si rafforza e aumenta in noi la fiducia nel metodo scientifico e nel linguaggio matematico, che si dimostrano sorprendentemente adeguati al nostro dialogo con la Natura. Ed è proprio da qui che prende le mosse il presente numero, con un approfondimento sul «metodo», che proseguirà nel prossimo con la messa a fuoco del concetto di modello per comprenderne l’adeguatezza nel «dirci qualcosa» dei fenomeni e la non esaustività come mezzo di comprensione del reale.



Ma veniamo alle novità, che come in tutte le esperienze in evoluzione, non possono mancare.
Alcune sono frutto di una permanente riflessione sull’impostazione della rivista, che ci ha portato a riorganizzare e razionalizzare i contenuti, riducendo a cinque le sezioni, alle quali abbiamo dato nuovi nomi, più omogenei e immediatamente esplicativi.
Altre novità sono dettate dal particolare strumento utilizzato: sono in parte già visibili, in parte lo diventeranno maggiormente col tempo, via via che prenderemo confidenza, insieme ai lettori, con tutte le chance che un linguaggio come quello del web mette a disposizione.
Quella più appariscente è l’acquisto del colore, che prima avevamo potuto permetterci solo occasionalmente. Nella comunicazione scientifica la visualizzazione assume un ruolo importante, che va di pari passo con l’osservazione; noi riteniamo che una rivista offra un servizio utile al lavoro educativo degli insegnanti anche attraverso la modalità con cui presenta e organizza i diversi apparati che compongono un articolo, per esempio quelli iconografici.
Poi ci sono le possibilità derivanti dalla particolare struttura che assumono le «pagine», che nei browser di internet sono più simili ai rotoli dei manoscritti antichi che non alle pagine di un moderno magazine.
Così la home page, dove eravate prima dell’ultimo clic, non ha un equivalente cartaceo e consente un colpo d’occhio efficace su questo numero e sulla struttura stessa della rivista. Vi troverete sempre riportati dei riquadri con le varie sezioni e nello stesso tempo alcuni articoli dell’ultimo numero «in evidenza» e immediatamente raggiungibili; oltre alle altre informazioni generali sulla rivista stessa e alle numerose «tracce» che vi permetteranno di ripercorrerne la storia.
C’è anche da sottolineare l’opportunità, tipica del formato ipertestuale, di ampliare i contenuti di ogni articolo e di accedere agli approfondimenti in modo immediato, sfruttando i collegamenti diretti (i ben noti «link») che consentono un’esperienza di lettura nuova, alla quale un po’ tutti ci stiamo abituando; anche se non pensiamo di abusare di tale strumento, consapevoli dei sui limiti e dei rischi che presenta (e che già segnalavamo in uno dei primi numeri), come quello di una frammentazione e superficialità delle conoscenze.
In futuro riteniamo che potranno esserci anche maggiori contributi multimediali, una maggior integrazione tra contenuti testuali, immagini e video; col contributo diretto che può arrivare dall’esperienza viva delle scuole e dei gruppi di insegnanti «al lavoro».



Infine il fattore tempo, che qui gioca in un modo tutto speciale.
Ogni numero uscirà alla data prevista, come prima, ma potranno esserci anticipazioni e anteprime tra un’uscita e l’altra; e potranno essere più rapidi i feedback dei lettori, contribuendo ad animare e allargare un dibattito sull’educazione scientifica, di cui c’è tanto bisogno.
E ancora altre novità, che scopriremo insieme cammin facendo ….

Mario Gargantini
(Direttore della Rivista Emmeciquadro)

© Pubblicato sul n° 42 di Emmeciquadro


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