Dal 7 al 9 marzo si è tenuto presso l’Università di Bergamo e l’Università di Milano-Bicocca il Convegno dal titolo: «Bachelard e le “provocazioni” della materia» organizzato dalle Università di Bergamo, di Milano-Bicocca, di Perugia.

Numerosi gli interventi, in una stretta collaborazione fra professori e ricercatori provenienti da diverse Università non solo italiane. In particolare era presente Jean-Jacques Wunenburger, dell’Università Jean Moulin Lyon 3, codirettore del Centre de Recherche Gaston Bachelard sur l’imaginaire et la rationalitè oltre che Presidente dell’Association Amis de Gaston Bachelard.
La prima giornata, che si è svolta presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, era incentrata sugli aspetti artistici e poetici della produzione letterario-filosofica di Bachelard. Le altre due giornate presso l’Università di Bergamo hanno visto ospiti pittori, scultori e architetti, un professore di musicologia, poeti che hanno tratto ispirazione dal pensiero di Bachelard; l’ultima giornata è stata dedicata esclusivamente al Bachelard epistemologo. È stata un’occasione preziosa per conoscere e approfondire il pensiero di questo importante autore francese del novecento a 50 anni dalla morte.
A Francesca Bonicalzi (Professore ordinario di Filosofia Morale e Vice-Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo) è spettato il compito di precisare le caratteristiche su cui si fonda l’oggettività scientifica bachelardiana, decisamente diversa da quella cartesiana, in quanto nell’investigazione scientifica non viene esclusa l’implicazione del soggetto. I «rovesciamenti» continui delle due polarità opposte, razionalismo ed empirismo, teoria e pratica, pensiero matematico e manualità tecnica, consentono un uso della razionalità molto versatile e un rinnovamento di pensiero garantito dalla rimessa in discussione delle convinzioni precedenti.
Il metodo scientifico richiede una rottura col senso comune e con l’esperienza così come si presenta al primo impatto con il fenomeno. Ecco quindi la necessità di adottare sia processi di astrazione consentiti dagli strumenti matematici, sia costruzioni artificiali inventate dall’uomo avvalendosi di mezzi tecnologici. Questi alcuni tratti salienti del pensiero bachelardiano, messi in rilievo anche dagli altri relatori.
Circa il nuovo concetto di materia secondo Bachelard dopo l’avvento della relatività generale e della meccanica quantistica, c’è stato un approfondimento nelle successive relazioni.
Dal punto di vista chimico, Cristina Chimisso (Direttore del Dipartimento di Filosofia e docente in Studi Europei, Epistemologia e Filosofia politica presso l’Open University di Mylton Keynes, UK) ha documentato che la proprietà caratteristica della materia è la trasformazione in una molteplicità di elementi di cui diventa necessario l’ordinamento. In questo senso la chimica permette di comprendere in particolare il ruolo dell’analisi e della sintesi nell’esperienza conoscitiva.
Dal punto di vista fisico Fabrizio Palombi (Ricercatore confermato di Filosofia Teoretica presso l’Università della Calabria) ha evidenziato come nella nuova concezione einsteiniana la materia deforma lo spazio, che non è dunque più concepibile come un contenitore uniforme e isotropo e per questo risultano conformi alla sua descrizione le geometrie non euclidee.
Enrico Giannetto (Professore ordinario di Storia del Pensiero Scientifico presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo) si è concentrato invece sul concetto di materia-energia e sul dualismo onda/corpuscolo per la luce e per le particelle atomiche; ha posto infine l’accento sull’importanza che avevano per Bachelard le pratiche tecnico sperimentali al fine di produrre, e quindi conoscere, nuovi fenomeni.



Per ulteriori dettagli sul Convegno si veda il contributo presente sul sito dell’Università degli Studi di Bergamo alla pagina relativa al SID (Scuola Internazionale di Dottorato):
http://www.unibg.it/struttura/struttura.asp?cerca=DOT-FPDLM_recensioni3

Nadia Correale
(Docente di Matematica e Scienze alla Scuola Secondaria di primo grado, frequenta l’ultimo anno del Dottorato in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro presso l’Università degli Studi di Bergamo)



© Pubblicato sul n° 44 di Emmeciquadro


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