Da una riuscita esperienza condotta localmente in Veneto al rilancio su scala nazionale: è il percorso tracciato dall’iniziativa “Il dialogo tra teologia e scienza nella scuola d’oggi, svoltasi nella Sala delle colonne di Palazzo Marini a Roma lo scorso 20 gennaio, promossa dal dipartimento di Astronomia e Fisica dell’Università di Padova, dalla Facoltà teologica del Triveneto, col patrocinio del MIUR.



L’esperienza da cui a preso le mosse il convegno è il ciclo di conferenze “Se guardo il tuo cielo …”, rivolto a tutti gli insegnanti, lanciato nella primavera del 2011, dopo due anni di lavoro preparatorio da parte di un gruppo di studio misto della Facoltà teologica del Triveneto e del dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova, col patrocinio dell’Ufficio scuola regionale del Veneto.
Lo scopo era di aggiornare gli insegnanti della Regione, in particolar modo quelli di materie scientifiche e di religione cattolica, sui più recenti sviluppi dell’astrofisica e della ricerca teologica collegata alla cosmologia (in particolare gli studi biblici e la teologia fondamentale).
A presentarla e a valutarne gli sviluppi sono stati Piero Benvenuti e Piero Rafanelli per l’Università di Padova e don Andrea Toniolo e Simone Morandini per la Facoltà teologica; mettendone in luce il contributo per un rinnovamento della didattica ma anche per un cambiamento della diffusa percezione legata a visioni inadeguate dell’attività di ricerca scientifica e della ricerca teologica ed esegetica.
La presentazione dell’esperienza patavina è stata occasione di un confronto tra percorsi formativi simili o complementari che intendeva esplorare la possibilità di attivare tra le iniziative una rete sinergica sul territorio nazionale. Per tale ragione, altre realtà già operanti nell’ambito del dialogo tra la teologia e le scienze hanno preso la parola per presentarsi.
Come il Seminario permanente del DISF working group, legato al portale Documentazione interdisciplinare di scienza e fede: un percorso a carattere seminariale, rivolto a giovani laureati in materie scientifiche che intendono inserire la loro competenza nel quadro di una più ampia formazione umanistica e filosofico-teologica. L’area di ricerca interdisciplinare Scienza e fede sull’interpretazione del reale (SEFIR), esperienza di riferimento per il Progetto culturale della CEI: attraverso le sue attività e le sue pubblicazioni intende favorire il confronto tra cultori di discipline diverse e formare giovani ricercatori «in relazione alle problematiche connesse al rapporto tra scienza e fede, in materia d’interpretazione del reale».
E ancora, il master in “Scienza e fede” proposto da Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (sezione di Torino) e indirizzato a insegnanti di materie umanistiche, scientifiche e di religione ma anche a medici e operatori socio-sanitari, giornalisti e operatori dell’informazione.
L’iniziativa dei “Colloqui” accademici su tematiche inerenti i rapporti tra fede e scienza, nata da una collaborazione stabile tra lo Studio teologico San Paolo di Catania e l’osservatorio astrofisico catanese. L’Istituto universitario Sophia, promosso dal movimento dei Focolari: un percorso di vita, studio e ricerca proposto a studenti di varie nazioni che intendono dilatare la loro specializzazione con un master universitario in prospettiva interdisciplinare e transdisciplinare, con la possibilità di approfondire i rapporti tra le razionalità scientifica, filosofica e teologica.
È stata presentata anche l’esperienza delle mostre storico-didattico-scientifiche realizzate dall’Associazione Euresis, esposte in anteprima principalmente al Meeting di Rimini e poi itineranti in molte scuole e centri culturali. Spesso le mostre diventano oggetto di iniziative collaterali di approfondimemto sia scientifico che culturale e che propongono, pur senza tematizzarlo se non in qualche caso, il rapporto scienza-teologia inteso come possibilità di unità di esperienza del soggetto e di “allargamento” della ragione.
L’unanime accordo sul buon esito di queste iniziative ha sostenuto l’ipotesi di farne dei progetti pilota coordinati da sviluppare ed estendere a livello nazionale.



Mario Gargantini
(Direttore della Rivista Emmeciquadro)

© Pubblicato sul n° 44 di Emmeciquadro

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