Nell’elegante cornice di Cascina Medici presso la reggia di Venaria Reale (Torino), lo scorso 6 ottobre 2012, si è svolto il convegno Discalculia, dislessia e altro… organizzato dal Gruppo Ricerca Matematica e Difficoltà (GRIMeD), in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani (ANPE) e l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (A.N.DI.S) e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte.
Un’intensa giornata di lavori che hanno interessato, come promesso, i temi specifici della discalculia e della dislessia, ma anche più in generale l’insegnamento della matematica e la professione docente.
La relazione di apertura affidata a Roberto Imperiale, vicepresidente del GRIMeD, ha illustrato le caratteristiche di un insegnamento in grado di rispondere anche agli alunni che presentano difficoltà specifiche di apprendimento, attraverso una pratica didattica più orientata alla personale intrapresa degli allievi e alla predisposizione di percorsi individualizzati.
Enrico Ghidoni, neurologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha illustrato le conoscenze che la comunità scientifica ha sviluppato negli ultimi anni sui processi cerebrali che vengono attivati in corrispondenza a specifiche attività quali la lettura: soggetti dislessici per esempio mostrano la mancata attivazione di alcune aree cerebrali. L’ampia relazione ha anche interessato i rapporti con il mondo della scuola auspicando una più stretta collaborazione tra il settore sanitario e quello pedagogico per lo sviluppo, alla luce delle più recenti scoperte, di nuovi percorsi didattici, anche attraverso la creazione di nuove figure professionali, che abbiano competenze trasversali.
Brunetto Piochi, presidente nazionale del GRIMeD, ha chiarito il quadro teorico entro il quale intendere la proposta didattica del laboratorio di matematica: un approccio nel quale l’impegno di ciascun allievo viene sollecitato attraverso la proposta di una riscoperta, personale e comunitaria, dei contenuti matematici.
[A sinistra: La Cascina Medici della Reggia di Venaria Reale che ha ospitato il Convegno]
Nella seconda parte del contributo ha illustrato un’interessante esperienza didattica, realizzata in una classe IV della scuola primaria: a partire dall’investigazione di oggetti attraverso i sensi, svolta in una cornice ludica, si è arrivati a introdurre gli indici statistici dall’analisi delle risposte degli alunni.
Lucia Chiappetta Cajola dell’Università di Roma 3 ha centrato il proprio intervento sulla valutazione, proponendo un excursus attraverso la normativa nel quale ha messo in evidenza le possibilità garantite agli insegnanti di intervenire in modo flessibile con gli alunni affetti da disturbi specifici di apprendimento.
Ha chiuso i lavori della mattina il contributo di Andrea Biancardi dell’Università di Bologna sulla riabilitazione della discalculia: sono stati messi in luce i diversi livelli di discalculia, dalla forma più severa, la mancanza di cognizione numerica, definita da una componente innata, alle forme via via meno pesanti quali le difficoltà nella rappresentazione linguistica, nella rappresentazione dei numeri arabi, nella rappresentazione semantica del numero. La loro incidenza nella popolazione scolastica è molto diversa; la discalculia pura riguarda solo 2 alunni su mille, mentre le discalculie che si presentano in correlazione ad altri disturbi, legati in particolare alla lettura, riguardano circa il 2% degli alunni, solo un decimo degli alunni che presentano normali difficoltà in matematica. Interessanti le esperienze di percorsi riabilitativi sperimentati, illustrate dalla equipe nella quale il relatore lavora.
Nel pomeriggio hanno avuto spazio i racconti di esperienze di insegnamento nei diversi ordini di scuola e le riflessioni ad esse legate. Paola Vighi, dell’Università di Parma, nella sua relazione dal titolo Cosa è importante nell’apprendimento dell’aritmetica? ha illustrato e commentato diverse risposte a problemi di carattere aritmetico in ogni ordine di scuola proponendo, per gli alunni in difficoltà, di concentrare gli sforzi su pochi elementi: conoscere le cifre, comprendere il ruolo del numero, saper scrivere e leggere numeri (sequenze di simboli), saper confrontare numeri, riconoscere gli ordini di grandezza, conoscere il significato delle operazioni, comprendere il significato di un problema e saper scegliere le operazioni che consentono di risolverlo.
Come testimoniato da Luisa Piarulli, vicepresidente dell’ANPE, le incomprensioni e le difficoltà che i ragazzi con dislessia devono affrontare vanno aldilà dell’apprendimento, finendo per condizionare la crescita culturale e personale con importanti risvolti psicologici. Interessante la relazione a due voci dal titolo Come motivare i ragazzi in difficoltà tenuta dalle insegnanti Cristina Fattori e Chiara Cateni che ha avuto per tema il racconto di esperienze nella scuola del primo ciclo; in particolare le attività matematiche svolte attraverso «sfide a distanza» tra due classi, nelle quali una classe propone all’altra di risolvere un problema o un enigma a contenuto aritmetico.
Ha chiuso i lavori Paola Bruno Longo, dell’Associazione Ma.P.Es., con una relazione che ha avuto a tema l’errore come risorsa didattica, fonte di informazioni relative alle mancate acquisizioni o alle misconcezioni degli allievi.
Alcune relazioni sono disponibili per gli associati sul sito di GRIMeD.
Andrea Gorini
(Docente di Matematica e Scienze alla Scuola secondaria di primo grado Fondazione “San GirolamoEmiliani” di Corbetta (Milano))
© Pubblicato sul n° 47 di Emmeciquadro