Promosso dall’Associazione Culturale “Il Rischio Educativo” e dalla “Fondazione per la Sussidiarietà”, il progetto è iniziato nel luglio 2011 con un corso residenziale che ha registrato la partecipazione di cento allievi, quasi tutti docenti di liceo, organizzati in venticinque team, essendo ogni team formato da un docente per ciascuna delle aree scelte: Matematica, Scrittura, Storia, Dante.
Nelle giornate del corso si sono svolti interventi dei Direttori, Eddo Rigotti – Ordinario di Comunicazione verbale e Teoria dell’argomentazione all’Università della Svizzera Italiana- e Carlo Wolfsgruber – Rettore della fondazione “V. Grossman” – che hanno illustrato lo scopo e le caratteristiche del progetto, e di alcuni docenti universitari che hanno introdotto i lavori disciplinari.
Le fasi successive hanno visto due tipi di attività: approfondimenti disciplinari e lavori per team volti all’individuazione di macro-temi che sviluppassero, nello specifico di un nucleo tematico, i contenuti generali del progetto.
Successivamente ogni team, coordinato da un docente tutor, ha programmato le proprie attività di confronto, dialogo, studio, sperimentazione didattica, avvalendosi delle consulenze di una trentina di docenti universitari che si sono coinvolti.
A distanza di un anno e mezzo, quindici team, per un totale di sessantaquattro allievi, hanno portato a termine con successo il loro iter formativo con la difesa pubblica delle dissertazioni composte dal macro-tema elaborato collettivamente, e dai quattro saggi disciplinari ad esso collegati.
Le sessioni di difesa si sono volte il 27 ottobre e il 15 dicembre 2012.
I docenti che hanno partecipato ai lavori e sostenuto la difesa delle tesi insegnano in licei statali di Milano, Varese, Treviso, Bologna, Firenze, Prato, Roma, Teramo, Palermo, Catania e in licei paritari: “Sacro Cuore” e “Grossman” di Milano; “Tirinnanzi” di Legnano; “Frassati” di Seveso; “Sacro Cuore” di Cesena; “Karis” di Rimini; “La Nuova Scuola” di Pesaro; “S. Orsola” di Catania.
L’identica ragione dell’essere umano è all’opera nell’incontro conoscitivo nelle diverse sfere della realtà, con metodi specifici; questa è stata l’ipotesi generale di lavoro proposta nel corso residenziale che ha dato inizio ai lavori.
La scuola italiana è attualmente concepita e strutturata secondo una grande frammentazione di discipline. Ad ogni studente, non ai docenti, spetterebbe l’arduo compito di tessere una sintesi tra tutti i diversi e separati ambiti di conoscenze; ciò ha del paradossale. L’impostazione proposta si potrebbe dire che è di tipo «iperdisciplinare», in quanto non si è trattato di rintracciare argomenti comuni a materie diverse, bensì di scoprire nuclei tematici educativi trasversali che abbracciano l’unità del soggetto conoscente, alunno o docente che sia.
Il metodo ha sottolineato l’importanza di riappropriarsi della natura comunitaria dell’educare. La scuola infatti deve essere luogo di educazione, deve cioè riconoscere e interpellare l’autocoscienza dei giovani a partire dalla loro ragione, che è proprio esigenza di nessi e di significato, e deve accompagnarne la crescita, attraverso le discipline che si insegnano. Ciò è attuabile solo con un lavoro confrontato, dialogato e condiviso: comunitario.
Le quattro aree esemplari scelte: Matematica, Scrittura, Storia, Dante, sono state individuate come luogo di verifica dal punto di vista categoriale e metodologico di quattro momenti essenziali del percorso scolastico.
Può essere utile a chiarire l’impostazione del progetto l’elenco di alcuni temi trattati dai team.
L’accettazione del dato come prima realtà del conoscere: implicazioni didattico-metodologiche
Quella mossa della ragione che si chiama inferenza
Nihil cognoscitur nisi per amicitiam. Il valore conoscitivo del dialogo
L’argomentazione: occasione privilegiata di sviluppo della capacità critica
L’esigenza del vedere e del rappresentare
Dentro l’apparenza. L’implicito nella crescita di conoscenza e autocoscienza
La ragione tra libertà e necessità
Ragionamento ed errore
La domanda: l’origine del testo
La domanda come punto di partenza del fattore educativo
Il di più della sintesi
La ragione nel rapporto con il maestro
L’oggetto formale
Dall’osservazione alla descrizione
L’analogia. Contributo interdisciplinare alla riscoperta di una fondamentale dinamica conoscitiva
L’interessante nelle discipline per educare alla conoscenza
Quando brillano le idee: il momento euristico
Come si può notare, si tratta di temi e aspetti conosciti ed educativi fondamentali.
A tutti, discenti e docenti, Accademia ha chiesto un impegno straordinario, che si è aggiunto alle normali attività professionali.
Straordinario, quindi, in termini di tempo da dedicare ai momenti di lavoro comune e personale, ma ancor più come disponibilità a mettere alla prova e ampliare le proprie conoscenze e capacità critiche nel lavoro in team.
Il guadagno più importante, è stato la maturazione sul piano culturale e scientifico di cui gli allievi hanno dato prova. Si è trattato infatti di accettare la sfida riguardo al riappropriarsi della propria disciplina, con l’obiettivo ultimo di individuarne il potenziale educativo e attivarlo nel dialogo critico con i colleghi e le classi.
Una ulteriore iniziativa è la pubblicazione di un volume contenente un cospicuo numero di contributi elaborati dai relatori del corso residenziale, che sarà offerto come uno strumento di approfondimento e diffusione del progetto.
La consapevolezza dell’importanza di educare, cioè mettersi insieme per aiutare i giovani a far crescere la loro ragione e il loro cuore nell’incontro conoscitivo e affettivo con tutte le realtà, va di pari passo con la consapevolezza dell’impossibilità a svolgere il compito educativo senza la dimensione comunitaria.
Renato Del Monte
(Docente di Matematica presso il Liceo Classico “Alexis Carrel” di Milano)
© Pubblicato sul n° 48 di Emmeciquadro