Scritto da una ricercatrice con una lunga esperienza nel campo della bionica e della biologia molecolare, il testo della collana Quattro passi nella scienza affronta il tema delle malattie infettive seguendo un percorso storico.
Risulta particolarmente adatto a docenti di scuola secondaria di primo grado che vogliano approfondire con i loro allievi queste tematiche; tuttavia, soprattutto dal punto di vista metodologico, può essere utilizzato anche da docenti della scuola primaria.
Una lettura utile anche per studenti della scuola secondaria di secondo grado che hanno la possibilità di contestualizzare storicamente scoperte scientifiche importantissime, avvenute anche a partire da un diverso modo di concepire la malattia nel corso del tempo. Per esempio viene spiegato che fino alla seconda metà dell’Ottocento si riteneva (secondo l’interpretazione ippocratica più in voga) che la peste, il colera e le altre epidemie, altamente diffuse a quell’epoca, fossero dovute a miasmi respirati o veleni ingeriti.
Grazie a Louis Pasteur si comprese che le cause dovevano essere ricercate nell’invasione operata da microorganismi (virus, batteri, protozoi) i quali, una volta individuati, potevano essere distrutti seguendo due modalità: attraverso un’azione preventiva con tecniche di pastorizzazione e misure igieniche più efficaci; oppure, se la malattia era stata contratta, iniettando vaccini nelle persone infette.
L’impostazione avviata da Pasteur non è tuttavia l’unica. L’ altra – sviluppata da Claude Bernard e Rudolf Virchow a partire dal 1855 – intende la malattia come un’alterazione, indotta dall’ambiente esterno, dell’equilibrio fisiologico interno all’organismo definito col termine omeostasi.
Col tempo le due diverse visioni si sono potute integrare permettendo più recentemente (tra il 1950 e 1960) l’individuazione dei meccanismi di difesa immunitari operati dal nostro organismo che coinvolgono i linfociti B e T e che consentono di produrre gli anticorpi adatti a sconfiggere gli antigeni responsabili della specifica malattia.
Si sono potuti dunque predisporre nuovi metodi – quali, per esempio, le vaccinazioni e l’uso degli antibiotici – atti ad arginare gli effetti devastanti di alcune malattie infettive sulla popolazione. Si è inoltre compreso il motivo per cui, quando gli agenti patogeni attaccano l’organismo, una delle reazioni più normali innescate dal nostro sistema di difesa di tipo innato è quello ben noto dell’alterazione della temperatura corporea.
Il testo è corredato di alcune semplici attività sperimentali attinenti agli argomenti affrontati; alcune di esse possono essere effettuate anche nella scuola primaria e certamente tutte nella scuola secondaria di primo grado. Le immagini e le relative didascalie sono ben curate e particolareggiate. In molte pagine del libro sono, inoltre, presenti alcuni inserti laterali (di colore arancione o giallo) che forniscono informazioni interessanti supplementari riguardo agli argomenti descritti nel corpo principale del testo. Per esempio viene raccontato il motivo per cui il sistema di riscaldamento comunemente chiamato a bagnomaria ha proprio questo nome. Oppure da dove deriva la scoperta dell’acido acetilsalicilico (comunemente chiamato aspirina), che veniva anticamente estratto dalle scorze e dalle foglie di salice (da cui ha origine anche il nome del composto chimico che in seguito è stato purificato e prodotto industrialmente).
È soprattutto grazie alla presenza di questi inserti che si possono cogliere numerosi collegamenti fra diversi argomenti che si affrontano nell’insegnamento delle scienze: dalla genetica alla biologia molecolare, dallo studio del corpo umano a quello dei microorganismi e delle loro relazioni, non solo dannose, con altri organismi più complessi. Fino ad arrivare alla statistica, ambito sviluppatosi nella ricerca medica per valutare l’efficacia dei farmaci e di altre azioni preventive.
Oltre ai pregi che sono stati descritti, si può avvertire un sano atteggiamento di fondo nei confronti della ricerca, che, infatti, è concepita come esperienza umana mai esaustiva e definitiva, trovandosi, a fare i conti con molteplici fattori estremamente complessi e interconnessi fra loro che riguardano sia il nostro organismo (di tipo genetico, fisiologico, e strutturale, ma anche abitudini e stili di vita) sia l’ambiente esterno (il clima, i germi presenti in esso, eccetera).
Tuttavia ci pare opportuno anche evidenziare una nota dolente. Alcune considerazioni critiche espresse dall’autore denotano una commistione fra due piani che meriterebbero, invece, di essere distinti: quello della superstizione anche religiosa (che era molto diffusa in periodi storici in cui la ricerca scientifica non era del tutto o ancora poco sviluppata) e quello della religione, il quale dovrebbe essere trattato a parte con l’adeguata competenza.




Clara Frontali

Virus, microbi, vaccini.
Viaggio nella storia della medicina: le malattie infettive

Editoriale Scienza, Trieste-Firenze 2012

Pagine 112 – Euro 12,90

Recensione di Nadia Correale
(Docente di Matematica e Scienze alla Scuola Secondaria di primo grado. Ha conseguito il dottorato in Formazione della Persona e Mercato del Lavoro presso l’Università degli Studi di Bergamo. E’ «tutor coordinatore» presso l’Università Statale di Milano per il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) abilitante di docenti di Matematica e Scienze)



© Pubblicato sul n° 48 di Emmeciquadro

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