Da qualche decennio il termine Scienza viene usato in modo molto esteso e talvolta improprio. Si parla di Scienze Fisiche, Biologiche, ma anche di Scienze Umanistiche, Scienze Politiche, Scienze del Turismo, tanto per fare degli esempi.
Questi esempi mostrano che il termine «scienza» assume al giorno d’oggi il significato di conoscenza mediante studio, o qualcosa di simile. Se invece si va indietro di trenta – quarant’ anni, il termine scienza veniva allora usato in modo più restrittivo, per indicare solo alcune discipline quali: Fisica, Chimica, Geologia, Biologia, Matematica, Medicina, le quali, attualmente, sono indicate come Scienze esatte. Vi sono poi delle discipline le quali stanno evolvendosi verso formulazioni sempre più rigorose (e forse anche oggettive) quali per esempio l’Analisi del linguaggio e la Statistica.
Nasce conseguentemente l’interrogativo: che cosa concretamente distingue le proprietà e i metodi di studio delle cosiddette Scienze esatte da tutte le altre? E anche all’interno delle Scienze esatte, quali sono le differenze di approccio utilizzate per esempio fra Fisica, Medicina, Astrofisica, Biologia?
Questi interrogativi non sono esercizi mentali, ma riguardano le proprietà fondamentali delle Scienze e cioè l’affidabilità delle loro conclusioni e la facoltà predittiva dei fenomeni. Per essere esemplificativi: se alcuni di noi lasciano indipendentemente cadere un corpo in un punto qualunque della Terra, possiamo dirci sicuri di cosa farà il corpo, e possiamo predire esattamente dove e quando esso toccherà terra. Se al contrario sottoponiamo a un gruppo di critici un romanzo, è abbastanza probabile che la critica sia diversa a seconda del critico che la esprime: alcuni avranno un atteggiamento positivo, altri faranno dei distinguo, infine alcuni potrebbero fare una critica negativa.
Anche all’interno delle Scienze esatte le rappresentazioni dei fenomeni possono avere affidabilità diverse. Per esempio, la teoria della Relatività ristretta – secondo la quale per un osservatore in moto con una velocità non trascurabile rispetto a quella della luce il tempo si dilata e la massa aumenta, rispetto a un osservatore in quiete (come viene confermato ogni giorno negli acceleratori di particelle) ha un grado di affidabilità sicuramente superiore a quella per esempio del Modello del Big Bang sull’origine dell’Universo, al quale si arriva solo per indicazioni indirette. E così per esempio, un medico che somministra a un ammalato un farmaco già ampiamente utilizzato per quella malattia, non potrà mai essere sicuro al 100% che il suo paziente guarirà per merito del farmaco.
Si potrebbero fare migliaia di esempi come questi. L’affidabilità delle conclusioni e la predittività dei fenomeni sono le caratteristiche fondamentali di una scienza, e queste raggiungono livelli diversi da Scienza a Scienza. L’elemento cruciale è la possibilità e il livello di applicazione del Metodo Scientifico.
Le Scienze esatte raggiungono conclusioni con diverse probabilità di essere vere, ma il loro campo è ristretto: le grandezze sulle quali operano sono solo quelle misurabili. Tempo, spazio, corrente elettrica, per esempio, sono grandezze misurabili; lo è anche l’insieme dei numeri estratti dall’analisi statistica di molte misurazioni, come i risultati della somministrazione di un farmaco, del comportamento di una popolazione, eccetera. Altre grandezze come: bellezza, coraggio, generosità, non sono grandezze che possono entrare in uno studio scientifico.
Questo workshop, che si svolgerà nei giorni 10-11 Ottobre 2013 presso i Laboratori del Gran Sasso, cerca proprio di approfondire l’analisi dei metodi utilizzati, e di conseguenza le caratteristiche di alcune Scienze, con due fisici (uno teorico e uno sperimentale), un astrofisico, un biologo, un neurologo, un esperto di Analisi del linguaggio, uno statistico, due filosofi delle scienza.
Saranno incentivate anche le discussioni fra i relatori e il pubblico presente.
La partecipazione a questo convegno può essere considerata nell’ambito dell’aggiornamento dei docenti. Si ricorda, a questo proposito che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è considerato soggetto di per sé qualificato per la formazione del personale della Scuola, come le Università, i Consorzi universitari e interuniversitari e gli IRRSAE (art. 1 comma 2, D.M. 177 del 10/7/2000); è stata quindi fatta richiesta al MIUR di esenzione dal servizio per gli insegnanti che parteciperanno al convegno.
Informazioni sugli scopi del simposio, sull’organizzazione logistica, come pure la scheda di adesione possono essere trovati sul sito WEB del convegno: http://scienza2013.lngs.infn.it.
A cura di Gianpaolo Bellini
(Chairman del Simposio – Universita’ di Milano – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)
© Pubblicato sul n° 49 di Emmeciquadro