Sistema solare, sistema isolato, sistema di equazioni, sistema operativo, sistema nervoso, sistema scolastico, sistema sanitario nazionale, ecco alcuni esempi di uso della parola «sistema», nelle più varie accezioni, del cui significato però è legittimo pensare che non molti siano consapevoli: chi sa rispondere con prontezza alla domanda cos’è, in generale, un sistema?
Questo volume, una raccolta di articoli di esperti delle più varie discipline, fisica, chimica, neurologia, sistemica, filosofia, sociologia, opera di un gruppo di ricerca dell’Università Cattolica, cerca di fare il punto sul concetto di sistema e sulla sua importanza nello studio dei fenomeni, in particolare in relazione con il problema della complessità.
Il primo contributo di G. Minati, veramente prezioso come introduzione al concetto di sistema, parte dalla prima definizione di sistema che fu introdotta nel 1978 da J.G. Miller: «Un sistema è un insieme di unità interagenti con relazioni tra loro. La parola insieme implica che le unità hanno delle proprietà comuni», e di qui parte un’analisi del concetto di sistema.  Si apre un interessante percorso storico , che esamina l’introduzione di una serie di concetti legati a quello di sistema: il concetto di dispositivo, quello di autoregolazione, la teoria dei sistemi dinamici in matematica, dal punto di vista biologico l’organicismo e il vitalismo. Data la vastità di ambiti a cui si può applicare seconto l’autore non si può parlare della sistemica come «teoria», che implicherebbe l’uso del linguaggio matematico, ma piuttosto come una modalità di analisi che usa una molteplicità di linguaggi, a seconda dell’oggetto a cui si applica.
È chiaro comunque che l’approccio sistemico è in qualche modo complementare ( e in qualche caso alternativo) all’approccio riduzionistico e che quindi a direttamente a che fare con la questione della complessità.
I saggi successivi affrontano il concetto di sistema a partire da ambiti specifici.
I primi quattro si riferiscono rispettivamente alla fisica, Una via quantistica alla teoria dei sistemi, alla chimica, Una scienza della complessità ante litteram, alla neurobiologia, Complessità neuronale e Dissipazione e coerenza nella dinamica cerebrale: sono quindi contributi di scienziati.
Negli altri la parola passa ai filosofi, come si può comprendere dai titoli: Il concetto di sistema in logica, L’enunciato come sistema. Dall’olismo epistemologico al pensiero sistemico: un percorso possibile?, L’ontologia della sostanza alla luce della teoria dei sistemi.
Si passa infine ad ambiti antropologici giuridici con La struttura dell’umano. Linee di un’antropologia sistemica (di L. Urbani Ulivi, coordinatrice del gruppo di ricerca), Il corpo virtuale come un esempio di sistema, L’ordinamento giuridico come sistema nella prospettiva di Hans Kelsen.
Potrebbe sembrare un insieme quasi casuale di percorsi e discorsi paralleli senza una vera parentela. Invece non è così,come precisa nell’introduzione M. Lenoci,: «un lungo e accurato percorso introduttivo del gruppo di ricerca ha permesso di rendere omogeneo il linguaggio del discorso sistemico», sia pur nell’articolazione negli ambiti specifici. Così, afferma ancora Leonoci:«nei saggi qui presentati la nozione di sistema è quella che la relativa teoria ha finora determinato, avendo di mira alcuni precisi obiettivi, validi in tutti gli specifica ambiti disciplinari: il tutto è maggiore della somma delle parti e possiede proprietà che le singole parti non hanno: non solo, ma queste ultime si trasformano nel momento in cui vengono a costituire il tutto».
A partire da questa comune premessa i vari contributi mostrano come la sistemica offra modelli interpretativi adeguati non solo in ambiti di complessità, come quello delle scienze biologiche, in particolare la neurobiologia, ma anche in quelle delle scienze chimiche e fisiche, dove l’approccio meccanicista e riduzionista sembrerebbe privilegiato.
A questo proposito la lettura di questi contributi può aprire, anche se è difficile ipotizzare una ricaduta didattica immediata, una prospettiva più problematica e aperta nell’insegnamento delle scienze dove, anche solo implicitamente, domina una impostazione riduzionistica: noti gli aspetti elementari (le forze tra le particelle, la sequenza del DNA, per fare degli esempi) ci si aspetta di poter ricostruire tutta la complessità delle strutture e dei comportamenti che ne derivano.




Lucia Urbani Ulivi (a cura di)

Strutture di mondo.
Il pensiero sistemico come specchio di una realtà complessa

Edizioni Il Mulino – Bologna 2010

Pagine 298 – Euro 24

Recensione di Lorenzo Mazzoni
(Già Docente di Matematica e Fisica, membro del Comitato di Redazione della Rivista Emmeciquadro e del Comitato Scientifico dell’Associazione Euresis)



© Pubblicato sul n° 53 di Emmeciquadro

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