Riceviamo dal professor Franco Pastrone, Presidente dell’Associazione Subalpina Mathesis, questa notizia che volentieri pubblichiamo.
L’Associazione Subalpina Mathesis fin dall’anno 2000 assegna annualmente il Premio Peano per il miglior libro di lettura matematica pubblicato in Italia durante il relativo anno accademico. Il premio ha come obiettivo una maggiore diffusione e promozione della lettura dei libri di matematica.
Nato come piccolo evento, il Premio Peano si è ormai affermato e l’interesse che la matematica presenta tuttora per molte persone di cultura, non necessariamente specialistica, ha sempre incoraggiato l’Associazione Subalpina Mathesis a continuarne l’organizzazione.
Vincitori sono stati, nel corso degli anni, personaggi molto noti nell’ambito della ricerca o della divulgazione scientifica, come: Apostolou Doxiadis, Alain Connes, Gabriele Lolli, Keith Devlin, Mario Livio, Marcus du Sautoy, Ian Stewart, David Ruelle, Cédric Villani e altri.
A questo premio, a partire dal 2007 per alcuni anni è stato affiancato un premio speciale per giovani scrittori.
Per l’anno 2014 non è stato possibile, per mancanza di fondi e assenza di finanziamenti, assegnare il premio Peano, ma è stato comunque assegnato il premio per giovani scrittori.
La scelta è caduta su Giovanni Filocamo, come premio per una carriera breve, ma intensa e interessante di divulgatore della Matematica. La giuria ristretta, composta da: Ferdinando Arzarello, Alberto Conte, Angelo Guerraggio, Franco Pastrone e Federico Peiretti è stata concorde nella scelta.
Tra i libri di divulgazione matematica di Filocamo ricordiamo:
Il mistero del Più, di Luca Caridà e Giovanni Filocamo,Manni Editori, 2007;
Mai più paura della matematica, Universale Economica Feltrinelli, 2009;
Il matematico curioso, Universale Economica Feltrinelli, 2010;
Il matematico continua a curiosare, Kowalski, 2013.
Si veda:
Per il Premio Peano: www.mathesistorino.it/?page_id=83
Per Giovanni Filocamo: www.giovannifilocamo.com/
a cura della Redazione di Emmeciquadro
© Pubblicato sul n° 58 di Emmeciquadro