Organizzato da Giovanni Villani, si è svolto a Napoli, nei giorni 10-11 settembre 2015 un workshop sulla Chimica dedicato a Giuseppe Del Re, illustre fisico e chimico, ricercatore acuto, studioso appassionato di temi epistemologici ed etici, amico e collaboratore della rivista Emmeciquadro per molti anni prima della sua morte avvenuta nel 2009.
L’idea di tale iniziativa è nata nell’ambito della rivista “La chimica nella Scuola” e della Divisione di Didattica della SCI ed è stata sviluppata in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa.
I lavori si sono articolati in quattro sessioni, strutturate con una presentazione da parte del coordinatore seguita da una discussione, intorno ai seguenti temi: Il posto della Chimica tra le scienze. Aspetti culturali della nostra disciplina (Giovanni Villani); Insegnare la Chimica. Dalla scuola di base all’università (Silvana Saiello); La ricerca chimica in Italia. Punti di forza e problematicità (Vincenzo Barone e Gaetano Guerra); Chimica e società. Un rapporto complesso (Luigi Campanella). I lavori sono stati preceduti da un ricordo della figura di Del Re.
Il convegno ha proposto un lavoro e un confronto che è stato anzitutto una opportunità per allargare il discorso scientifico ai temi della filosofia, della didattica, del rapporto tra scienza e fede ed in generale della cultura, sottolineando l’unità tra la cultura umanistica e quella scientifica.
Tenendo sempre presente, come ripeteva e documentava instancabilmente Del Re, che «la complessità non è interamente spiegabile come somma di processi elementari», si è discusso il concetto che la chimica spiega il mondo che ci circonda attraverso le molecole (e non attraverso delle leggi): non c’è una legge che può spiegare la vita! Questo non vuol dire che le leggi (fisiche) non siano importanti, vuol dire solo considerare la vita nella sua complessità.
Il convegno ha inteso anche sollecitare le varie componenti della didattica e della ricerca a portare nella società una immagine adeguata della disciplina, spesso invece vista e vissuta con molta diffidenza e pregiudizio.
La chimica è formativa e non solo informativa perché fornisce conoscenze attraverso le varie connessioni con le altre scienze generando cultura. Infatti, nella sessione dedicata all’insegnamento è emersa l’importanza di trasmettere agli studenti la specificità della chimica in relazione alle altre discipline scientifiche (fisica, biologia, biochimica, chimica molecolare, informatica, chimica computazionale), ma anche la necessità di utilizzare tutte le conoscenze disponibili per poter comprendere i fenomeni.
Si è anche sottolineato il significato dell’esperimento in chimica, sollecitando a svolgere attività sistematiche in laboratorio che aumentano la potenzialità formativa della disciplina. Perché la chimica permette di affrontare tematiche complesse di varia tipologia (ambientali, industriali, artistiche, biologiche, eccetera), studiando la trasformazione della materia sia a livello macroscopico sia a livello microscopico.
Si è poi discusso sulle competenze che gli insegnanti devono possedere per trasmettere efficacemente la disciplina e generare a loro volta competenze disciplinari e sui percorsi formativi che l’università dovrebbe fornire proprio ai docenti.
Un altro importante aspetto della didattica riguarda il metodo di approccio alla disciplina (induttivo e/o logico deduttivo) che deve essere modulato attentamente in relazione all’età degli studenti e deve utilizzare tutti gli strumenti e tecniche disponibili per illustrare al meglio la complessità dei fenomeni studiati.
In sintesi estrema, si è ribadito che la chimica è: una scienza primaria dalla quale sono nate nuove discipline (chimica organica, biologia, biochimica, biologia molecolare, fisiologia, ….); una scienza creativa, perché è sempre alla ricerca di nuove molecole, per esempio nuovi farmaci, nuovi materiali e loro applicazioni in molti settori industriali, artistici e così via; una scienza flessibile, che ha saputo rinnovarsi, attraverso nuovi processi di lavorazione, contribuendo al benessere dell’uomo e al miglioramento dell’ambiente.
Infine, per sottolineare la grande responsabilità degli scienziati, e dei chimici in particolare, sono state ancora ricordate le parole di Del Re quando, prendendo spunto da Einstein, affermava che «occuparsi di scienza è un impegno dello scienziato come persona, e non è un semplice mestiere».
A cura della Redazione di Emmeciquadro
(Si ringrazia Maria Gabriella Faggioni che ha partecipato all’evento e ha inviato alla redazione un breve resoconto)
© Pubblicato sul n° 59 di Emmeciquadro