Apre il libro una citazione di Einstein: «Guardate nel profondo della natura, e capirete tutto meglio». È una delle poche frasi che si trovano nelle pagine di questo, che è un libro fatto di sole immagini. Si tratta di disegni, tavole molto colorate che rappresentano animali, piante, ambienti. I colori sono rispettosi di quelli presenti in natura e sono realistiche anche le scene, pur trattandosi di disegni.
Il fatto che non ci siano parole scritte, implica che i bambini che si troveranno questo volume tra le mani comincino a verbalizzare, descrivere e domandare circa quello che vedono, con un conseguente duplice lavoro.
Da una parte il bambino osserva, si fa domande, le pone all’insegnante o al genitore che osserva con lui facendo scaturire un lavoro di ricerca di risposte adeguate che vanno ad arricchire la conoscenza degli ambienti e degli animali con le loro caratteristiche specifiche; dall’altra parte stimola i bambini a verbalizzare per descrivere quello che vedono, riflettendo su animali e piante colti nei momenti specifici: il corteggiamento, la ricerca del cibo, la caccia, la costruzione di una tana, la riproduzione, le abitudini nelle diverse stagioni, le metamorfosi.
Questo porta a scegliere parole, a cercare i vocaboli corretti, a costruire frasi articolate, orientate a veicolare un contenuto scientifico legato agli animali, alle loro abitudini, al loro comportamento, alla anatomia delle diverse specie. La stessa tipologia di lavoro vale anche nella conoscenza delle piante e delle stagioni.
Chi è? Cos’è? Com’è fatto? Cosa fa? Cosa mangia? Come si comporta? Perché? … sono solo alcune delle domande che possono sorgere spontaneamente o essere veicolate dall’insegnante, e che stimolano la curiosità, in prima battuta, e subito dopo mettono in una posizione di ascolto, di attenzione, di desiderio di conoscere e di conseguenza imparare. Da ogni tavola si può iniziare un lavoro, come la costruzione del nido da parte della coppia di uccelli o la trasformazione da bruco a farfalla e da uovo a rana adulta, o il cambiamento del colore del manto dell’ermellino all’arrivo dell’inverno e della neve, per fare soltanto qualche esempio.
Verso il termine del libro si trovano pagine riassuntive, in cui sono proposte le miniature delle diverse pagine con ipotesi di lavoro. Sono tracce semplicissime e appena abbozzate, che possono però essere utilizzate come input per approfondire in un lavoro più ampio. Il titolo di quest’ultima sezione è Ogni immagine racconta una storia … e sono proprio le storie raffigurate nelle diverse pagine che possono essere raccontate.
Nel colophon del testo si trovano, inoltre, tre significativi inviti.
«Osserva. Scopri quanto può essere meravigliosa la natura, dalla minuscola coccinella all’enorme balena, dagli abissi marini all’aurora boreale».
«Indaga. Prova a raccontare la storia che vedi in ogni immagine: narrare stimola il cervello, accende l’immaginazione e sollecita nuove scoperte».
«Stupisciti. La natura ha un’incredibile capacità di suscitare stupore e meraviglia».
Infatti, se l’osservazione costituisce il primo movimento della conoscenza e il racconto evidenzia la acquisizione personale, come diceva San Gregorio di Nissa, «solo lo stupore conosce»: è questa la molla che fa scattare nei bambini la possibilità di incontrare il mondo e desiderare di conoscerlo, quindi la possibilità di imparare, anche attraverso le pagine di un libro, in un rapporto con l’adulto che guida meravigliandosi per primo, proprio come un bambino.
Thomas Hegbrook
La parola alla natura
Emme Edizioni – San Dorligo della Valle (TS) 2016
Pagine 64 – Euro 22,00
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Recensione di Carla Agostini
(Docente di Scuola Primaria, Cesena)
© Pubblicato sul n° 65 di Emmeciquadro