Come è ormai tradizione, dal 4 ottobre al 20 dicembre si è svolto all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese il ciclo di incontri Scienza & Fantascienza 2017, organizzato dal professor Paolo Musso in connessione col suo corso di Scienza e fantascienza nei media e nella letteratura, unico corso universitario italiano sulla fantascienza e in collaborazione con testate storiche, come Urania Mondadori, Sergio Bonelli Editore e Edizioni Della Vigna, nonché autorevoli istituzioni scientifiche, come la International Academy of Astronautics, il SETI Permanent Committee, l’INAF e l’Osservatorio Astronomico di Brera.
Dopo 4 edizioni, che hanno visto un totale di 32 incontri e oltre 1500 presenze e che erano dedicate rispettivamente a un’introduzione generale al tema, all’immagine degli alieni, all’ucronia e alla robotica, il tema scelto per quest’anno era: Là dove nessuno è mai stato prima. I viaggi spaziali ieri, oggi, domani e… dopodomani, uno dei più grandi «classici» della fantascienza di ogni tempo, che però nel mondo reale ultimamente sembra essere finito un po’ in disparte, dopo lo straordinario entusiasmo suscitato dallo sbarco sulla Luna, essenzialmente per due motivi.
Il primo è di ordine tecnologico: oggi infatti siamo molto più consapevoli delle enormi difficoltà di questo tipo di imprese, che il successo quasi miracoloso dell’Apollo 11 ci aveva fatto sottovalutare.
Non dimentichiamo che all’epoca tutti i computer della NASA messi insieme avevano più o meno la stessa potenza di calcolo di un odierno telefono cellulare; andò bene, ma poteva anche finire in un disastro, che oggi nessuno sarebbe più disposto a rischiare. E proprio questo è il secondo problema, che è invece di ordine culturale: se infatti da un lato è giusto agire con maggior consapevolezza, dall’altro è anche vero che viaggiare nello spazio sarà sempre pericoloso e non torneremo a farlo se, oltre a migliorare la tecnologia, non ritroveremo anche la capacità, oggi in grave declino, di entusiasmarci e rischiare anche per cose che non hanno un’utilità pratica, ma rappresentano una manifestazione della grandezza dello spirito umano.
Si è cominciato, come sempre, con l’incontro sulla letteratura di fantascienza, che è quello che dà l’inquadramento generale del tema ed è stato affidato a Luigi Petruzzelli, titolare delle Edizioni Della Vigna, casa editrice milanese specializzata nel genere, che grazie alla sua laurea in matematica non si è limitato a raccontare le diverse rappresentazioni dei viaggi spaziali nella fantascienza, ma le ha anche paragonate con le leggi della fisica.
Appassionante e divertente, ma anche insospettabilmente profondo (almeno per chi non conosce bene quel mondo) è stato l’incontro con i bonelliani, che visto la partecipazione dell’immancabile Antonio Serra, creatore della grande saga fantascientifica di «Nathan Never», il bravissimo disegnatore Fabio Iacomelli, che ha fornito in diretta un saggio della sua arte, e Davide Barzi, sceneggiatore di varie serie bonelliane, tra cui «Dampyr» e lo stesso «Nathan Never», che però qui ha raccontato le avventure di un suo personaggio non bonelliano, il simpatico gorilla-astronauta Josif, pubblicato da Lineachiara delle RW Edizioni.
Nel terzo incontro, svoltosi «in trasferta» presso il Liceo Scientifico “Arturo Tosi” di Busto Arsizio, Roberto Della Ceca (Osservatorio di Brera e INAF) ha raccontato la storia dell’astronautica con una particolare enfasi sul contributo dell’Italia, tanto importante quanto in genere misconosciuto, mentre Davide Maino (Università degli Studi di Milano) ha presentato la missione Euclid, dedicata allo studio del cosiddetto «Universo oscuro» (materia oscura e energia oscura) e contraddistinta anch’essa da una significativa partecipazione italiana.
Quindi il celebre critico cinematografico Mauro Gervasini, tra l’altro collaboratore della Biennale di Venezia, oltre che dell’Insubria, dove da diversi anni tiene il corso di Linguaggi Audiovisivi, ha mostrato le immagini più spettacolari dei film di fantascienza dedicati ai viaggi spaziali, aiutando però anche a capire come essi non si riducano ai soli effetti speciali, ma hanno influenzato profondamente, nel bene e nel male, il nostro modo di pensare al futuro della scienza e della società umana.
Infine Claudio Maccone, Direttore Tecnico per la Esplorazione Scientifica dello Spazio della International Academy of Astronautics, ha chiuso in bellezza il ciclo con un incontro sull’astronautica dei secoli futuri, spiegando i progetti di alcune missioni davvero avveniristiche, a cui lui stesso ha in parte contribuito, dalla missione verso la lente gravitazionale del Sole ai viaggi spaziali relativistici fino ai tunnel spazio-temporali, tutto in termini rigorosamente scientifici.
Vai alla Home-Page della Rivista | Chi Siamo | Vai al Sommario del n° 67 – Dicembre 2017 |
Vai alla Sezione SCIENZAEVENTI | Vai agli SPECIALI della Rivista |
a cura della Redazione di Emmeciquadro
© Pubblicato sul n° 67 di Emmeciquadro