Un titolo curioso, un sottotitolo accattivante che invita alla lettura e i titoletti dei diversi capitoli non sono da meno, stuzzicando la curiosità.
L’autore ha scelto una via sicuramente nuova per una divulgazione scientifica veramente per tutti, e questo non solo per una narrazione piana e spesso suggestiva.
Il testo raccoglie infatti venti storie esemplari di protagonisti della scienza e della tecnologia noti e meno noti e ricostruisce il contesto storico e geografico in cui hanno vissuto e al tempo stesso i momenti salienti della loro creatività scientifica. A rendere piacevole la lettura è il cambio di scena a ogni capitolo che delinea un personaggio, abbinandolo alla città in cui è nato o è vissuto o ha svolto le sue ricerche scientifiche.
Personaggi molto famosi come per esempio Galileo abbinato a Padova, Mendel a Brno, Einstein a Berna, Marconi a Pontecchio e altri ancora, alternati a meno conosciuti ma non meno interessanti per il contributo dato alla scienza e alla tecnologia: Petrus van Musschenbroeck, l’inventore della bottiglia di Leida, una pietra miliare nella storia dell’elettricità ma il cui nome non è mai associato alla sua invenzione; oppure il paleo-antropologo Johann Fuhlrott che scoprì una nuova specie di ominidi, l’Homo Neanderthalensis; fino ai contemporanei Arno Penzias e Robert Wilson con la loro radio-antenna che captò l’eco del Big Bang; o ancora l’affascinate vicenda dell’indiano Jai Singh II abbinato alla città di Jaipur con le sue «ardite e gigantesche architetture» di pietra per osservazioni astronomiche.
E tante altri che il lettore scopre leggendo, in una varietà di storie rese ancora più interessanti dal criterio di scelta dichiarato nell’Introduzione dall’autore: «ho privilegiato storie che mi hanno particolarmente colpito, nelle quali l’abbinamento con i luoghi merita una speciale attenzione e consente di dare risalto agli aspetti umani della ricerca scientifica; senza trascurare la possibilità di trovare oggi, negli stessi luoghi, tracce e testimonianze di quelle esperienze passate.»
La ricostruzione del contesto umano è sicuramente supportato dalla immaginazione dell’autore, che lungi dall’ignorare il dato storico e geografico, fa immedesimare il lettore in modo suggestivo nella vicende umane e scientifiche dei personaggi scelti.
Un libro con questa impostazione può essere una lettura utile per un pubblico vasto e differenziato che abbia un qualche interesse per il mondo della scienza e della tecnologia e in particolare per studenti universitari e liceali; nel nostro tempo infatti l’immagine più diffusa di scienza è quella di un sapere fatto di risultati già codificati senza che neppure si intraveda la drammaticità dell’esperienza umana dello scienziato, la cui vita è invece sempre radicata in un particolare ambiente storico, culturale e geografico.
Le notazioni geografiche attuali, puntuali e precise, che concludono ogni capitolo relativamente alla città abbinata al personaggio, rappresentano un invito a visitare questi luoghi sulla traccia delle vicende degli scienziati citati, cosa normalmente ignorata persino nelle gite scolastiche di istruzione: «visite di questo tipo possono dare una dimensione di realtà e di immedesimazione con i protagonisti di quegli eventi che, senza nulla togliere a internet, difficilmente si ottiene senza respirare la stessa aria e senza toccare con mano le stesse pietre», così si conclude la Prefazione di Marco Bersanelli, che vale la pena di leggere attentamente, perché dà precisi riferimenti all’attuale contesto culturale per una lettura criticamente consapevole.
Questo testo può accompagnare bene un corso di Fisica liceale, anche perché permette una lettura per capitoli quindi non sistematica.
Molto accurata la stampa, belle le immagini che corredano le pagine, precisi i disegni di Chiara Ciceri.
Mario Gargantini
Scienziati in città.
Storie di scienza per viaggiatori curiosi
Editoriale Delfino – Milano 2018
Pagine 276 – Euro 19,00
Recensione di Maria Elisa Bergamaschini
(Membro della redazione di Emmeciquadro)
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© Pubblicato sul n° 69 di Emmeciquadro