Quando è iniziata l’avventura di Emmeciquadro eravamo in un altro secolo: i testi scolastici non si pagavano in Euro, nelle aule delle nostre scuole non c’era neppure l’ombra di un tablet e non erano ancora nati quei millennials che ora costituiscono la quasi totalità della popolazione studentesca.

Non avevamo fatto previsioni sulla tenuta dell’iniziativa ma eravamo mossi dalla constatazione di un’urgenza educativa e dalla convinzione che tutti gli aspetti e tutte le componenti della vita scolastica dovessero e potessero contribuire a rispondere a tale urgenza; ciò doveva valere anche per l’insegnamento delle discipline scientifiche e tecnologiche, e la nostra esperienza di docenti lo aveva già, almeno inizialmente, mostrato.
I 70 numeri che hanno scandito questi 20 anni lo hanno confermato e arricchito di testimonianze e contributi arrivati dal vivo del lavoro scolastico e dal dialogo costante col mondo dell’università e della ricerca. Nello stesso tempo sono emersi nuovi fronti di impegno e confronto, aspetti problematici, esigenze particolari, contesti diversi da tenere in considerazione.



Certo molto è cambiato in vent’anni. Fenomeni epocali si riflettono nella vita delle nostre scuole: la società è sempre in movimento, è sempre più plurale e il confronto tra le tradizioni culturali diventa quotidiano. Le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, con la loro pervasività e velocità, tendono a trasformare le abitudini, le relazioni, l’approccio alla conoscenza, le forme del lavoro; l’intero ecosistema sociale e culturale nel quale la scuola è inserita ha mutato completamente fisionomia e interpella i sistemi educativi ponendo nuove questioni ed esasperando antiche dialettiche come: tradizione-innovazione, sapere-saper fare, informazione-conoscenza.



Anche noi abbiamo registrato trasformazioni significative. La rivista è uscita nel Marzo 1998 in formato cartaceo, come trimestrale di 144 pagine distribuito su abbonamento; nel 2011, col  n° 42 di Agosto c’è stato il passaggio alla pubblicazione on line, accessibile liberamente sul sito che la ospita tuttora, con un notevole allargamento della base dei lettori. Un elemento rilevante nell’evoluzione dei contenuti trattati è stata l’attenzione a tutti i livelli scolastici, presente fin dall’inizio ma accentuata in anni più recenti per quanto riguarda la Scuola Primaria e anche la Scuola dell’Infanzia.



È rimasta invece sostanzialmente la stessa la struttura, suddivisa nelle tre sezioni principali relative al contatto diretto col mondo della ricerca, alla dimensione storica della scienza e alle esperienze di educazione scientifica nelle scuole. Soprattutto si è conservata, anzi si è consolidata, l’immagine di una rivista come strumento a supporto dei docenti nel loro compito di accompagnare gli studenti in un personale cammino di conoscenza e di crescita attraverso l’educazione scientifica.
Si comprende così anche la composizione di questo n° 70: abbiamo pensato di non inserire nuovi contenuti ma di proporre una selezione di articoli che hanno segnato il nostro cammino e conservano tutta la loro carica propositiva e innovativa.

Abbiamo organizzato la sezione SCIENZAinATTO in tre parti: nella prima ripresentiamo contributi di coloro che ci sono stati «maestri» come scienziati ed educatori e sono stati, e sono, punti di riferimento nel modo di affrontare e proporre la scienza; nella seconda reincontriamo personalità di primo piano a livello mondiale che abbiamo avuto l’opportunità di accostare direttamente: tre premi Nobel e tre grandi matematici due dei quali vincitori della medaglia Fields; nella terza scienziati italiani coinvolti negli sviluppi più recenti in alcuni campi di ricerca di grande rilevanza: dalle bioscienze, alla fisica delle particelle, alla cosmologia, alle nanotecnologie.

La sezione SCIENZA&STORIA vede riproposte alcune biografie di grandi scienziati e le ricostruzione di alcune storie emblematiche dell’intreccio tra scienza e tecnologia, come lo sviluppo e le applicazioni dei semiconduttori e l’avvento del laser.

La sezione SCIENZA@SCUOLA riporta solo una minima parte dei numerosi contributi che documentano la possibilità di un insegnamento delle discipline scientifiche che diventa esperienza educativa: abbiamo privilegiato un set di articoli che sviluppano riflessioni di ampio respiro a partire dalle esperienze vissute in classe o raccolte nel lavoro di redazione della rivista e fatte oggetto di confronto e dialogo.
Non possiamo tuttavia evitare di segnalare le numerose testimonianze di «insegnanti all’opera» pubblicate lungo questi vent’anni e raccolte negli SPECIALI (in particolare quelli dedicati alle scienze e alla matematica nella scuola Secondaria di Primo grado, nella Primaria e nella Scuola dell’Infanzia) che, unitamente agli altri «SPECIALI», costituiscono un patrimonio culturale e didattico sempre accessibile.

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Mario Gargantini
(Direttore della rivista Emmeciquadro)


© Pubblicato sul n° 70 di Emmeciquadro