Noi non ci accontentiamo della superficie della realtà, pretendiamo il riconoscimento del suo carattere prospettico, noi vediamo «la gelida altezza, le ampiezze sfuggenti». Questa profondità prospettica consiste nel fatto che noi non livelliamo tutta la multiformità della realtà alla sola superficie, quella percepibile sensorialmente, non schediamo la realtà, schiacciandola e seccandola nel grosso registro contabile del positivismo. Dietro lo strato apparente dell’empirico ci sono altre superfici, altri strati, che non sono riducibili uno all’altro, ma sono legati tra loro da corrispondenze e queste corrispondenze non sono qualcosa di convenzionale o connesso alla realtà: esse vengono determinate da quello stesso atto che produce la «realtà» nella forma dalla quale è rappresenta.
Pavel Florenskij, Il Cuore Cherubico
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Premi Nobel per la Scienza 2008
CHIMICA – “for the discovery and development of the green fluorescent protein, GFP”
di Emanuele Ortoleva
FISICA – “for the discovery of the mechanism of spontaneous broken symmetry in subatomic physics”. Intervista a Gianpaolo Bellini
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L’abaco di Gerberto e l’apprendimento della scrittura posizionale dei numeri
di Marco Bramanti
Galileo e il «moto locale»: gli studi di Galileo prima del 1609
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Complesso e organizzato
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Il colore della luna
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di Albrecht Beutelspacher – Recensito da Mara Andreini
Il caso Pontecorvo
di Simone Turchetti – Recensito da Maria Basso Ricci
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Libri per Ragazzi
La chiave segreta per l’universo
di Lucy & Stephen Hawking – Recensito da Maria Elisa Bergamaschini
Libri ricevuti
Il mito della scuola unica
di Charles L. Glenn – Letto da Maria Elisa Bergamaschini
Di futuri ce n’è tanti
di Daniele Barbieri e Riccardo Mancini – Letto da Maria Basso Ricci
Scienziati di ventura
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I Grandi Matematici
di Eric T. Bell – Recensito da Mara Andreini
Nathan Never. Una fantascienza che non dimentica l’uomo
di Paolo Musso
N° 35 – Aprile 2009 – I fili della storia
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