EMORRAGIA CEREBRALE DI DANIELE SCARDINA: ECCO QUALI SONO LE CAUSE

Emorragia cerebrale di Daniele Scardina, cos’è la malattia che ha colpito l’ex pugile e cosa sappiamo in merito alla sua eziologia, ai sintomi e a come si cura questa sindrome neurologica dovuta al sanguinamento di un vaso arterioso? Nella puntata domenicale di “Verissimo” che ci apprestiamo a vedere, uno dei momenti-clou sarà certamente il ritorno negli studi del talk show in onda su Canale 5 del 32enne boxeur originario di Rozzaro, già ospite di recente di Silvia Toffanin per raccontare del suo lungo e difficoltoso percorso di riabilitazione a seguito del malore che lo aveva colpito nel febbraio 2023 e che l’aveva visto stare pure in coma farmacologico prima delle dimissioni a dicembre di quell’anno. E se della vicenda abbiamo parlato quest’oggi in un altro pezzo a parte, qui prendiamo le mosse dalla storia dell’ex compagno di Diletta Leotta per focalizzarsi sull’emorragia cerebrale di Daniele Scardina e scoprire cos’è.



“E’ stato come un pugno, non ricordo niente”: con questa immagine molto vivida, e che fa riferimento al mondo di quello sport che il diretto interessato ha dovuto lasciare, possiamo capire cosa sia successo al 32enne e cominciare a parlare dell’emorragia cerebrale di Daniele Scardina, una sindrome che l’ha costretto non solo a un ricovero e l’intervento chirurgico d’urgenza, ma pure a dover respirare per un certo periodo con l’aiuto dei macchinari e alimentarsi con una sacca, senza dimenticare che il recupero di tutte le funzioni (compresa quella di mangiare, camminare e persino parlare) è un altro aspetto da considerare per coloro che sopravvivono a quest’esperienza e tornano pian piano alla vita. Innanzitutto possiamo dire che l’emorragia cerebrale è una sindrome neurologica acuta, causata dalla rottura di uno dei vasi arteriosi del cervello e conseguente dello “stravaso” del sangue nel parenchima, quel tessuto nervoso coinvolto nella formazione e trasmissione degli impulsi elettrici.



EMORRAGIA CEREBRALE: I SINTOMI A CUI FARE ATTENZIONE E LA DIAGNOSI CON…

Data una breve ma sintetica definizione di cos’è l’emorragia cerebrale di Daniele Scardina, possiamo passare a descrivere più nel dettaglio questa sindrome: detto che a seconda della sua localizzazione cerebrale si parla di diverse forme (la ‘sede’ può essere tipica e atipica), una delle cause più comuni di questa fuoriuscita, più o meno abbondante, di sangue è l’ipertensione arteriosa. Secondo la pagina che l’Humanitas di Rozzano dedica all’argomento, tale causa avrebbe una incidenza di circa il 60/70% dei casi totali; ad ogni modo in merito all’eziologia si cita pure la “deposizione di sostanza amiloide all’interno delle pareti vasali”, come anche delle malformazioni vascolari (aneurismi), neoplasie cerebrali primitive o metastatiche o malattie emorragiche (ad esempio le leucemie) e anche l’impiego di farmaci come gli anticoagulanti.



Passando a elencare quali possono essere i possibili sintomi dell’emorragia cerebrale di Daniele Scardina, una cosa è certa: di norma si manifestano all’improvviso (è l’esempio dell’ictus, ovvero l’apoplessia che si verifica quando c’è insufficiente perfusione del sangue al cervello con conseguente morte delle cellule) e hanno un’evoluzione rapidissima; se il soggetto è sveglio e non in coma, può manifestarsi con cefalee e vomito, oltre a difficoltà respiratorie e aumento della pressione arteriosa. Clinicamente, serve necessariamente una TAC per rilevare un’emorragia cerebrale e avere una diagnosi certa mentre successivamente la risonanza magnetica è utile a monitorare lo stato di riassorbimento di eventuali ematomi. Infine, il trattamento di questi casi: oltre al monitoraggio e l’intervento della pressione arteriosa del paziente, si agisce sull’edema cerebrale e, se necessario, si procede al coma indotto farmacologicamente e pure all’assistenza respiratoria con ventilatore e della circolazione sanguigna.