Il 28 marzo 2022 si celebra la Giornata mondiale dell’Endometriosi: una malattia cronica e progressiva che colpisce le donne in età fertile. Essa è caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. I sintomi più frequenti sono mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolore durante la minzione, sintomi gastrointestinali, dolore ai rapporti sessuali, affaticamento.



Un problema ancora oggi purtroppo attuale è che l’endometriosi non viene nella maggior parte dei casi diagnosticata dai medici in modo tempestivo. I sintomi, infatti, sono comuni ad altre patologie. Intanto, però, essa ha conseguenze importanti sul benessere psicofisico delle donne che ne sono affette e sulla loro qualità di vita. Uno dei più rilevanti può essere l’infertilità, ma anche nel quotidiano le difficoltà – ad esempio a livello lavorativo – sono pesanti. È per questi motivi che ogni anno il Ministero della Salute si impegna per informare la popolazione su questo importante tema di rilevanza sociale e per promuovere la prevenzione. Le iniziative promosse in Italia sono tante: la fontana di Piazza della Repubblica di Ferrara, ad esempio, si tingerà di giallo, colore simbolo di questa battaglia.



Endometriosi, cos’è: malattia cronica di donne fertili. La situazione in Italia

L’Endometriosi, ovvero una malattia cronica e progressiva caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina, affligge un importante numero di donne in età fertile nel mondo: circa il 10% (190 milioni). L’Italia, in particolare, è molto indietro nel campo delle diagnosi: il ritardo è di una decina di anni rispetto ad altri Paesi. Si stima che le persone affette da questa patologia siano almeno 3 milioni, ma i casi accertati sono molti di meno.



“Ci sono segnali che il nostro corpo ci lancia e che non vanno trascurati. Davanti ad un ciclo mestruale eccessivamente doloroso o ad un dolore pelvico cronico non pensate che il problema sia nella vostra testa. Indagate, andate da medici ginecologici esperti nella diagnosi e nel trattamento dell’endometriosi, prendetevi cura di voi e date un nome a quel dolore”. A lanciare l’appello è stata Francesca Fasolino, presidente dell’associazione A.L.I.C.E. Odv.