L’Endometriosi è una condizione invalidante che colpisce circa il 10% della popolazione femminile mondiale, purtroppo una volta confermata la diagnosi ginecologica, non ci sono attualmente cure valide per combattere questa patologia, e soltanto in pochi casi la chirurgia riesce ad attutire i sintomi ricorrenti. Attualmente i principali rimedi medicinali, oltre agli integratori naturali, sono rappresentati dagli anti infiammatori non steroidei e dalle cure ormonali che agiscono sopprimendo il regolare ciclo mestruale.



Ma dal Regno Unito arrivano segni di speranza per il futuro, due nuovi trattamenti sono infatti stati approvati per i primi test sulle donne, dopo aver prodotto ottimi risultati in topi da laboratorio e scimmie. Come riporta in un articolo il Daily Mail, si tratta principalmente del dicoloracetato, in forma farmacologica, che verrà presto somministrato a 100 pazienti negli ospedali universitari di Londra ed Edinburgo, dai quali sono partite le ricerche. Ma anche di iniezioni a base di anticorpi che aiuterebbero nell’abbattimento delle molecole responsabili del dolore. Oltre ai sintomi, le nuove terapie puntano a sopprimere sul nascere le infiammazioni e quindi a riportare a livelli ottimali anche i tessuti, permettendo di tornare anche alle naturali condizioni di fertilità.



Come funzionano le nuove terapie farmacologiche per la cura dell’Endometriosi

Come annunciato negli studi condotti dall’Università di Edinburgo, pubblicati sulla rivista scientifica Pnas, la terapia con il dicoloroacetato ha dimostrato di riuscire a combattere l’infiammazione dei tessuti, riducendo nei pazienti le concentrazioni di lattato, sostanza prodotta dalle cellule mesoteliali pelviche colpite da EndometriosiGià a livelli di 100 mg per Kg somministrati per 7 giorni si sono ridotte significativamente le condizioni infiammatorie, e quindi anche i sintomi associati.



Inoltre, l’altra terapia, è stata giudicata come “molto promettente” dalla comunità scientifica e medica a livello internazionale. Perchè la scoperta dell’interazione tra anticorpi e infiammazione ha permesso di dimostrare che le iniezioni periodiche, una volta al mese per almeno sei mesi, possono ridurre gradualmente le lesioni, andando ad eliminare il dolore pelvico cronico tipico dell’Endometriosi.