Elezioni Usa 2024, sono stati moltissimi in questa edizione delle presidenziali i vip e i media schierati da una parte e dall’altra che hanno scelto di sostenere pubblicamente i candidati dichiarando l’endorsement a Donald Trump o Kamala Harris. Secondo quanto sottolineato dalla Cnn, la scelta di voto delle star potrebbe influenzare ampiamente gli elettori, soprattutto i più giovani, grazie al sostegno di personaggi noti nel mondo della musica e del cinema, ma anche tra gli influencer web più seguiti che si sono impegnati durante la campagna per cercare di sostenere gli ideali dei due partiti e sensibilizzare i cittadini in merito all’importanza di scegliere il candidato più idoneo.



L’emittente statunitense ha parlato di un “movimento politico” mai visto in precedenza, specialmente negli ambienti di Hollywood e dell‘industria discografica nei quali sembrano prevalere le posizioni decise per cercare di combattere l’incertezza dei cittadini ancora in bilico. Per quanto riguarda la preferenza, Trump e Harris sono arrivati al giorno del voto quasi in parità, tra i sostenitori vip, dopo clamorose prese di posizione arrivate anche da chi precedentemente non si era mai schierato e giornali molto influenti che hanno scelto ad un certo punto della campagna elettorale di iniziare a fare “informazione di parte”, con veri e propri slogan pro e contro i rispettivi candidati.



Elezioni Usa 2024: chi sono le star della musica e del cinema schierate con Trump e Harris

Nel mondo della musica e dello spettacolo gli endorsement per le elezioni Usa 2024</strong da parte delle star sono arrivati con intenzioni di voto divise quasi a metà tra i sostenitori di Harris e quelli di Trump. Di particolare rilevanza per capacità di influenza mediatica è stata soprattutto la scelta di Taylor Swift che ormai da mesi ha scelto di appoggiare apertamente la campagna di Kamala Harris definendosi “Childless cat lady“, criticando le dichiarazioni del vice di Trump Vance in merito al rischio che l’America possa diventare un paese di “gattare senza figli”. Altri vip che supportano i democratici sono Bruce Springsteen, che ha partecipato anche a diversi comizi, Eminem e Beyoncè che ha anche donato 4milioni alla candidata. Nel cinema i nomi più importanti sono: George Clooney, Spike Lee, Barbra Streisand, Robert De Niro, Julia Roberts e Leonardo Di Caprio.



Le star più a tendenza conservatrice che hanno invece detto di sostenere apertamente Trump sono: Kanye West, visto più volte anche ai comizi dell’ex presidente, Mike Tyson, Billy Ray Cyrus, Amber Rose, l’attore James Woods e il cantante Kid Rock, storico amico del Tycoon e sostenitore dei valori repubblicani. L’endorsement più importante per Trump però è arrivato da Elon Musk, che oltre ad aver sostenuto apertamente nel dibattito su X le posizioni del candidato su molti argomenti tra cui quelli fiscali, ha anche donato 75milioni di dollari per la campagna elettorale.

L’endorsement dei media per Trump e Harris e la scelta di neutralità della stampa Usa

Nella campagna per il sostegno dei candidati alle elezioni Usa 2024 non è mancata la grande influenza sui cittadini da parte dei media e del mondo dell’informazione. Molti quotidiani ed emittenti tv hanno infatti scelto di appoggiare Trump o Harris con piani editoriali studiati appositamente per spingere i cittadini a fare una scelta e spesso anche screditando apertamente gli avversari. Il caso più eclatante è quello del New York Times, giornale che anche se non schierato, ha lunga storia di endorsement a favore dei democratici e una linea di pensiero notoriamente più liberale.

A favore di Trump invece c’è una gran parte di stampa locale ed estera, soprattutto rivolta ai lettori americani arabi e musulmani, che ha sottolineato come una vittoria dei repubblicani possa favorire al meglio la stabilità delle relazioni tra Usa e paesi del Medio Oriente e una fine dei conflitti in corso. La vera svolta di queste presidenziali però è stata la dichiarazione di neutralità arrivata da media influenti come il Washington Post e il Los Angeles Times, che hanno deciso di mantenere un silenzio sul sostegno ai candidati, probabilmente per non rischiare ritorsioni e azioni legali penalizzanti dopo l’esito delle elezioni in caso di palesi appoggi degli opinionisti che potrebbero essere considerati “discriminatori“.