Enel impiega il primo impianto TES, prodotto in Israele

Nella sua centrale elettrica di Santa Barbara, in Toscana, Enel ha inaugurato un nuovo impianto, il TES, progettato in Israele. Si tratterebbe di un importante impianto per la raccolta dell’accumulo di energia termica, progettato dalla società Brenmiller Energy e finanziato, con 1 milione di euro, dall’Autorità israeliana ed è la prima volta che questo tipo di impianto viene utilizzato per l’accumulo su larga scala dell’energia.



La tecnologia che sta dietro all’impianto TES implementato da Enel su un progetto di Israele, è avanguardistica ed è in grado di produrre energia in modo completamente naturale, sfruttando uno dei materiali più comuni in ogni parte del mondo, le rocce. Innanzitutto, è importante sottolineare che sia dal punto di vista dell’avviamento dell’impianto che da quello della sua velocità produttiva, il TES ottiene dei risultati strabilianti. L’impianto dall’esterno assomiglia ad un grosso blocco di calcestruzzo dal quale escono una serie di tubi e si articola su due fasi. Nella prima fase il vapore generato dall’impianto attraversa i tubi e scalda le rocce frammentate adiacenti ad essi, per poi sfruttare quel vapore per scaldare dell’acqua che, a sua volta, generando vapore produce energia pulita.



Il TES di Enel ed Israele e le sue implicazioni energetiche

Insomma, l’installazione dell’impianto TES, prodotto dagli ingegneri di Israele, da parte di Enel sembra fare un importante passo avanti verso la produzione di energia pulita. Infatti, l’impianto produce energia geotermica, senza emissioni concrete e senza impiegare risorse non rinnovabili o carenti. Lo sottolinea, tra gli altri il CEO di Brenmiller Energy che sostiene che il suo TES “offre agli utenti una strada percorribile verso la decarbonizzazione”.

A commentare l’istallazione dell’impianto TES prodotto in collaborazione con il governo di Israele, è stato anche il Direttore Enel Green Power e Thermal Generation di Enel, Salvatore Bernabei. “Questa sperimentazione ci permette di validare una famiglia di tecnologie innovative e sostenibili (..) che permetteranno un’integrazione sempre maggiore delle rinnovabili nella rete”. “Questa soluzione permette di rendere più affidabili, flessibili e resilienti le rinnovabili e può essere utilizzata per decarbonizzare settori che necessitano di calore ad alte temperature”, ha dichiarato Ernesto Ciorra direttore Innovability di Enel, “non comporta alcun utilizzo di materiali rari e può essere realizzata ricorrendo a pietre disponibili in ogni parte del pianeta, quindi è scalabile in maniera sostenibile ovunque”.