Energia, caso Olympia: +439% bolletta in un anno/ “Eni voleva 300mila euro anticipo”

Josephine Carinci -

(LaPresse)

I prezzi del gas e dell’energia elettrica continuano a mettere in ginocchio le aziende. Non solo gli aumenti, però, rappresentano un problema per le imprese: anche rinnovare i contratti per la fornitura di energia rappresenta un ostacolo. Come sottolinea ilfattoquotidiano.it, infatti, vengono spesso richiesti grossi anticipi o fideiussioni a garanzia del pagamento delle bollette future. Olympia, azienda di ceramica con 40 dipendenti basata a Corchiano, in provincia di Viterbo, ha avuto a che fare con una richiesta assurda da parte di Eni, della quale è cliente da quarant’anni.
“Ci hanno detto che l’unico modo per continuare a fornirci il gas era di versare un anticipo di 300mila euro oppure aprire una fideiussione bancaria da mezzo milione, e questo senza sapere i consumi reali. Se non avessimo acconsentito alla richiesta, ci avrebbero chiuso i rubinetti”, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it Giampiero Patrizi, export manager di Olympia e presidente di Federlazio Ceramiche. Così, Olympia ha deciso di passare a Sorgenia, che non ha posto delle condizioni così stringenti.

Energia, “Bolletta aumentata del 439%”

Plenitude, azienda controllata al 100% da Eni che ne gestisce i pagamenti, è stata interpellata da ilfattoquotidiano.it, spiegando che “in generale le condizioni economiche delle offerte di fornitura considerano sia fattori di mercato, tra cui la volatilità e il livello dei prezzi, sia una componente di copertura del rischio creditizio. Ogni cliente, naturalmente, è poi libero di valutare le diverse offerte del mercato”.

La situazione resta comunque drammatica. La bolletta del gas dell’azienda è aumentata del 439%, passando dai 20.424 euro di luglio 2021 ai 110.185 euro del luglio scorso. Patrizi ha proseguito: “E questo avendo consumato il 24% del gas in meno. Se avessimo consumato come l’anno scorso l’incremento sarebbe stato precisamente del 600%. La situazione è molto critica. L’incidenza media del costo del gas su un pezzo è dieci volte di più. Purtroppo ci sarà sicuramente una riduzione della produzione: produciamo soltanto il materiale che dobbiamo spedire perché, a questi prezzi, non è possibile fare magazzino”. La situazione ha portato ad un aumento dei prezzi: “Siccome dobbiamo accontentare i nostri clienti, stiamo vendendo anche articoli con un costo di produzione superiore ai prezzi di vendita. Anche perché, sia noi come Olympia sia il distretto di Civita Castellana, esportiamo il 60% della nostra produzione, e quindi ci confrontiamo con competitor internazionali, come i tedeschi, i turchi e gli spagnoli, che da maggio possono contare su un tetto al prezzo del gas. Tutto questo rischia di mandarci fuori mercato”.

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