A2a ha smentito alcune notizie pubblicate dai mezzi di informazione, ieri, relative al negoziato in corso con EdF (Électricité de France, si tratta della maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia) .in vista della prossima scadenza dei Patti Parasociali Edison. Nel dettaglio, sono infondate le comunicazioni relative al valore di carico della partecipazione di A2A in Edison, che è pari a 1,5 euro per azione. Era stato scritto, invece, che fossero pari a 1,9 euro. La multiutility, inoltre, non ha ricevuto dall’azienda francese alcuna richiesta per l’acquisto di azioni di Edison. L’azienda ha fatto, tra le altre cose, sapere che il negoziato in corso ha come finalità il rafforzamento industriale «degli operatori coinvolti che operano in Italia ed è seguito attentamente, data la sua rilevanza, anche dal Governo italiano. La società informerà prontamente i mercati finanziari di eventuali evoluzioni concrete di tale trattativa attraverso gli strumenti previsti dalla normativa vigente».
In precedenza, a diffondere le suddette voci infondate, erano stati alcuni deputati della Lega Nord: Massimo Polledri e Maurizio Fugatti, e il presidente della Commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti. I tre, in una nota, avevano affermato che A2A, e con essa, di conseguenza, i Comuni d Brescia e Milano che ne sono azionisti, avrebbe potuto tranquillamente fallire. Anzi, si sarebbe trattato di un rischio quanto mai vicino. «La partita per il rilievo di Edison si sta infatti facendo forte e sta entrando nella fase finale», avevano detto, sottolineando come tale partita non può essere affidata unicamente al Cda dell’azienda, ma deve prendervi parte anche lo stesso governo «che fino ad ora l’ha fatto tiepidamente». I parlamentari, inoltre, hanno proseguito nel denunciare i rischi, sottolineando come «A2A negli accordi di marzo ha fatto un’offerta di 1,5/1,55 euro per azione. Tenendo presente che erano state rilevate a 1,9 euro/azione, si ha già un deficit che va espresso a bilancio». Secondo i deputati, i francesi avrebbero offerto un “piatto di lenticchie”, ovvero circa 0,7 euro ad azione.
«Ciò significa -hanno concluso -che A2A andrà in fallimento economico e che quindi non ci sarà alcun dividendo per Milano e Brescia, che pensavano di far cassa subito, con la conseguenza che Brescia non sarà in grado di fare il bilancio del Comune».