Ha iniziato nel 1965 con il progetto di “interruttore elettromagnetico differenziale”, in seguito ceduto dalla società per la quale lavorava a un’altra società per la realizzazione del ben noto “salvavita”. Da allora la carriera di Franco Russi come inventore non ha conosciuto soste, in una straordinaria progressione di progetti e brevetti. Da un primo sistema per teleconferenze, a un dispositivo per l’immissione automatica di messaggi su reti telematiche di tele-processing di grosse dimensioni (applicato in diverse banche); da un metodo per la prevenzione delle scariche elettrostatiche distruttive dei materiali elettronici, a un approccio biometrico per la realizzazione di sistemi di pagamenti sicuri senza l’uso di carte plastificate.
E ora la novità su un tema del momento: il risparmio energetico. In effetti, non è propriamente una novità, se si considera che il Me.Si. – così si chiama l’ultima invenzione di Russi – è stato brevettato in Italia nel 2006 e nell’Ue nel 2007 ed è stato presentato ufficialmente a Roma nel luglio 2008 in un’audizione organizzata presso il Cnel dall’Authority per l’Energia e il Gas. E l’idea era allo studio da tempo, come ricorda lo stesso inventore: «Il Me.Si. è un metodo e un sistema per ridurre i consumi di combustibile negli impianti di riscaldamento. L’idea mi è venuta quando mi sono reso conto dell’enorme spreco di combustibile che si verifica nei normali impianti di riscaldamento quando l’ambiente non è ancora sufficientemente caldo, ma il termosifone è arrivato al massimo della sua temperatura (circa 60 °C); in tutto il tempo necessario per portare l’ambiente alla temperatura desiderata, la caldaia continua a funzionare, ma consuma combustibile inutilmente. Ho quindi iniziato a riflettere sul fenomeno dell’inerzia termica di tutti i materiali coinvolti in un impianto e ho pensato che, quando il termosifone è alla massima temperatura, si può fermare la caldaia e far sì che sia il termosifone a scaricare nell’ambiente il calore immagazzinato; dopo di che si raffredderà. Allora si farà ripartire la caldaia affinché il termosifone continui a scaldare il locale; che però è già abbastanza caldo e richiede un minor apporto calorico, consentendo di allungare i periodi di spegnimento della caldaia».
L’idea geniale è quindi quella di ottimizzare il trasferimento del calore dalla caldaia all’ambiente regolando opportunamente i tempi di accensione della caldaia stessa: e ciò nel rispetto di rigorosi principi di fisica, facendo leva cioè sull’inerzia termica dei materiali dell’impianto e di tutto l’ambiente e sulla loro capacità di scambiarsi reciprocamente l’energia termica. Il sistema Me.Si. riesce quindi a evitare gli sprechi, adeguando la domanda di calore da parte dell’ambiente alla sua reale capacità di assorbimento.
Dopo i primi test sui prototipi dell’apparecchiatura e dopo la sorpresa di constatare risultati a dir poco spettacolari, Russi ha esteso le prove per verificare la più ampia validità del metodo: lo ha provato su impianti con termosifoni in ghisa, in ferro, in alluminio; si è rivolto a diverse situazioni abitative; ha eseguito test su impianti a bassa temperatura e con irraggiamento a pavimento; l’ha sperimentato con differenti tipologie di caldaie (a condensazione, a gasolio, a pelletts, oltre alle varie caldaie a gas). Il Me.Si. si è rivelato non solo una buona idea, ma è risultato ancor più vincente alla prova dei fatti. Il prodotto è stato testato per oltre un decennio, un tempo necessario per consolidare le performance; e ormai da quattro anni non ha più subito ritocchi.
Superata la fase di prototipo, nel 2009 è stato realizzato un prodotto, idoneo a sviluppare un servizio da offrire all’utenza. Nel periodo tra ottobre 2009 e maggio 2010 sono stati sostituiti i vecchi prototipi e acquisiti nuovi utenti; a oggi, sono state effettuate circa 2000 installazioni, tutte controllate e verificate con molta attenzione allo scopo di individuare eventuali aspetti negativi del servizio: «Posso dire di non aver mai ricevuto una lamentela o una dichiarazione di inefficienza. Spesso l’esito è stato superiore alle aspettative».
Ora si può affermare che il servizio consente di raggiungere obiettivi invidiabili: primo fra tutti la riduzione del consumo di combustibile in media attorno al 50%; poi la riduzione delle immissioni di particolato nell’ambiente; la riduzione dell’energia elettrica necessaria ad alimentare la caldaia; il prolungamento della vita media della caldaia e dell’impianto di riscaldamento. Russi è giustamente fiero di questi risultati e sottolinea altri aspetti che rendono invidiabile il suo sistema: «C’è una semplicità e facilità d’installazione e d’uso. Il Me.Si. è applicabile su qualunque tipo di impianto esistente, senza apportare modifiche; l’attivazione avviene in pochi minuti: l’utente deve solo indicare il numero di stanze e impostare sull’apparecchio il numero di termosifoni; il resto è automatico».
È importante sottolineare che il principio su cui si basa il Me.Si. è indipendente dal modo con cui il calore è generato, purché la generazione sia controllabile e purché il trasferimento del calore dai termosifoni all’ambiente avvenga tramite convezione e irraggiamento naturali e senza ventilazione forzata. A differenza di altri metodi oggi proposti, il Servizio Me.Si. introduce il vantaggio di una verificabilità diretta per confronto, non solo presunta o rilevata in laboratorio: «Il risparmio promesso è sempre verificabile dallo stesso utente semplicemente premendo un tasto appositamente predisposto sull’apparato. Inoltre, non sono richiesti investimenti iniziali per attivare il servizio e il risparmio ottenuto è talmente elevato da rendere insignificante il costo del servizio. Infine, il risultato è indipendente dall’efficienza dell’impianto, ovvero il risparmio lo si ottiene comunque anche se la caldaia è esausta, i termostati sono mal posizionati e vi è una scadente coibentazione dell’immobile».
Poi ci sono altri vantaggi indotti. Come il fatto che la temperatura ambiente viene mantenuta al valore di benessere desiderato senza sbalzi e senza eccessivi stress per l’impianto; ciò comporta anche l’eliminazione delle macchie di umidità dovute alla condensazione o l’assenza delle deformazioni per gli impianti a pavimento.
Verrebbe da pensare alle solite promesse propagandistiche se non fossero i dati a parlare: gli apparati sono stati installati nei contesti più diversi – appartamenti, uffici e villette, ubicati al mare, in pianura, ai laghi, in montagna – e in tutte le applicazioni il risparmio ottenuto, rilevato dalla lettura effettuata sui contatori, va dal 35% fino a punte del 70% in meno di metri cubi di combustibile consumato. L’ultima è di questi giorni: Russi ci mostra con soddisfazione i dati più freschi delle rilevazioni effettuate a Roma in un convitto-scuola su impianto recentemente aggiornato e reso ipertecnologico (e costoso), con soluzioni smart, sensori e software dovunque; ebbene, i test effettuati escludendo tutte le nuove apparecchiature e col solo inserimento del Me.Si. hanno fatto registrare risparmi di combustibile del 48%.
Tutto questo con impianti che funzionano 24 ore su 24, secondo il consiglio di Russi, che lascia sempre un po’ stupiti gli utenti che non comprendono come ciò possa produrre risparmio: «Il fatto è che l’impianto nel suo complesso eroga calore per 24 ore, o meglio, l’utente beneficia del calore per tutte le 24 ore; ma la caldaia, obbedendo ai comandi del Me.Si., è chiamata a lavorare 5 o 6 ore al massimo».
(a cura di Mario Gargantini)