Un 2012 all’insegna degli aumenti, come denunciano le associazioni dei consumatori, che si rifletteranno in un esborso a carico delle famiglie davvero pesante. Si calcola infatti una spesa maggiorata per ogni singola famiglia pari a 2.013 euro. Aumenti insostenibili, sottolinea in un suo comunicato l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che avranno come effetto “pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull’intera economia”. Unica alternativa, per la Federconsumatori, puntare sul rilancio della domanda di mercato con le liberalizzazioni e gli investimenti.



La colpa di questa situazione ormai viene data alla manovra finanziaria del governo Monti, che certamente influisce parecchio sul quadro generale, ma andando ad analizzare casi particolari e che colpiscono direttamente le famiglie, come l’aumento delle bollette di energia elettrica e di gas (rispettivamente del 4,9 e del 2,7%), si scopre che forse Mario Monti non è il primo responsabile dell’esborso che grava sugli italiani. Come spiega infatti a IlSussidiario.net la professoressa Paola Garrone, docente di Economia e organizzazione aziendale ed Economia delle reti al Politecnico di Milano, «nel calco dei costi della bolletta elettrica viene applicata una formula che è sempre uguale e che è composta da cinque elementi fondamentali i cui aumenti sono legati ai mercati internazionali e al costo stesso dell’energia elettrica all’ingrosso».



Nulla di nuovo dunque, ad esempio andando ad analizzare una voce in particolare, quella legata alle imposte: «In Italia, questo è risaputo, sulla bolletta gravano le imposte. Da noi sono tradizionalmente più alte che nel resto dell’Europa proprio come composizione della bolletta. Per quanto riguarda gli aumenti che ci sono bisogna poi verificare caso per caso ogni singola voce». Chiediamo alla professoressa Garrone di indicarci quali sono queste voci e quanto incidono singolarmente: «Una componente  è il prezzo dell’energia così come esce dalla centrale. Quindi c’è il costo del trasporto e della distribuzione che dipende molto dalle infrastrutture, una parte del quale copre i costi di commercializzazione. Poi c’è un contributo a un fondo di incentivi per le energie rinnovabili. Infine le imposte dello Stato. Quindi cinque componenti: è una formula che viene applicata ogni anno, nella quale la voce più volubile è in generale il costo dell’energia elettrica all’ingrosso».



Suscita interesse la voce fondo per le energie rinnovabili: «Si tratta» spiega Garrone «di un intervento preciso. A tutt’oggi le centrali di forme di energia rinnovabile come quella eolica ad esemipio, che sono micro centrali distributi per tutto il territorio nazionale, non dispongono ancora di una rete di distribuzione sufficientemente organizzata. Dunque è necessario intervenire e sviluppare un sistema adeguato il che ovviamente ha dei costi. In questo senso parte dell’incasso che si ottiene dalle bollette dell’energia elettrica è devoluto proprio per sviluppare un sistema distributivo adeguato di queste forme di energia su cui si punta molto per il futuro».

Perché? «Questo dipende in maniera significativa dall’evoluzione dei mercati delle materie prime, i grossi cambiamenti sono dovuti ai prezzi delle materie prime e in particolare per l’Italia quando parliamo di energia elettrica si tratta del prezzo del gas perché noi produciamo essenzialmente energia elettrica con il gas». Non a caso oltre all’aumento del 4,9% della bolletta dell’energia elettrica, si assiste per il 2012 anche all’aumento del 2,7% di quella del gas.