Come a novembre di ogni anno si presenta per buona parte delle imprese la necessità di formalizzare i contratti di acquisto di energia elettrica per l’anno successivo. In realtà, nell’anno in corso molte sono le aziende che hanno anticipato l’approvvigionamento per il 2013 cogliendo le opportunità di prezzo della componente energia inferiori di alcuni punti percentuali rispetto alle quotazioni 2012. Ricordiamo che la componente energia vale circa il 55% del totale fattura. Le aziende che ancora devono concretizzare l’acquisto stanno quindi ricevendo in questi giorni offerte da numerosi potenziali fornitori anche se, va sottolineato, non tutti si propongono con trasparenza e affidabilità.
Nell’analisi dell’offerta viene immediato e spontaneo un primo confronto sul prezzo proposto, molto semplice da valutare poiché la stragrande maggioranza delle quotazioni viene formulata a prezzo fisso, ovvero un prezzo valido per 12 mesi di fornitura e che rimane per tale periodo invariato. L’apparente facilità del confronto dei prezzi rischia però di trarre in inganno il valutatore, in quanto non tutte le offerte hanno le medesime “condizioni generali”.
Analizzando attentamente queste ultime, si scopre infatti che in alcuni casi nei testi contrattuali si nascondono addebiti di alcuni costi che normalmente dovrebbero essere compresi nei prezzi proposti. Alcuni esempi? La “componente sbilanciamento”, un onere in capo al fornitore per la “programmazione” dei consumi che può assumere valori di alcuni euro per MWh, viene addebitata a parte, rendendo di fatto fuorviante il confronto fatto d’impulso solo sul valore di prezzo proposto. Seguono la stessa sorte altre componenti come il “dispacciamento” o i più noti “certificati verdi” o la componente “CO2”, posti dalla normativa come oneri in capo ai produttori/fornitori, ma che vengono in alcuni casi addebitati in fattura ai clienti come componenti aggiuntive.
Altri operatori, infine, prevedono di poter recedere (loro, non il cliente) dal contratto prima della naturale scadenza; di per sé una contraddizione. Se un cliente sceglie il prezzo fisso è perché vuole mettere a budget dei costi certi e non può essere facoltà del fornitore recedere da un impegno assunto.
Il suggerimento a tutte le imprese è quindi di verificare con grande attenzione tutte le condizioni “a contorno” proposte dai fornitori di energia elettrica che, come detto, non sono tutte trasparenti e virtuose in egual misura. Confrontare solamente i prezzi rischia di portare a scelte azzardate e non prive di amare sorprese nei mesi successivi.