A chi non è mai capitato di inoltrarsi nei meandri di una bolletta energetica e, dopo essersi armato di buone intenzioni, rinunciare a ogni possibilità di comprendonio astenendosi da ogni futuro tentativo? Interpretarne i contenuti, infatti, è tutt’altro che immediato e la stragrande maggioranza delle persone preferisce pagare, senza sapere esattamente cosa sta pagando. Per questo, A2A Energia si è avvalsa del contributo e dell’esperienza di 17 associazioni dei consumatori per realizzare una “Guida alla lettura della bolletta”, in modo da consentire ai cittadini che si affidano a tale operatore di poter disporre agilmente di tutte le informazioni circa i propri consumi. Paolo Cazzaniga, esperto per Altroconsumo di tariffe e mercati elettrici, del gas naturale, dell’acqua potabile e della telefonia fissa spiega a ilSussidiario.net il senso dell’iniziativa. «Il primo problema che emerge nella lettura di una qualunque bolletta è riuscire a comprenderne il linguaggio tecnico». Nel tempo sono venute a determinarsi delle necessità che hanno reso tale linguaggio indispensabile. «Alla definizione di una bolletta comune si è giunti in seguito alla liberalizzazione del mercato elettrico. Con il moltiplicarsi delle offerte e della concorrenza tra gli operatori, infatti, risultava che ciascuno impostasse le bollette a proprio piacimento».
Per gli utenti era una situazione poco trasparente. «Si era determinata l’assenza dei requisiti minimi per poter confrontare le bollette. L’Autorità per l’energia, che regolamenta la concorrenza nel mercato dell’energia elettrica e del gas, decise, quindi, di imporre un layout di massima entro il quale gli operatori potessero muoversi. L’intenzione era quella di chiarire, in sostanza, quali fossero gli importi decisi dagli operatori e quelli decisi dall’Autorità. La bolletta, semplificando, è infatti divisa in due parti: una stabilita dal fornitore e un’altra dal regolare».
Aver risolto un problema, ne aveva creato un altro. «L’Autorità quando emette dei provvedimenti usa un linguaggio tecnico. Per questo, A2A ha deciso di provvedere a effettuare un lavoro esplicativo, attraverso la guida, in modo da rendere trasparenti, chiare e comprensibili a tutti diciture quali “servizi di rete” e “servizi di vendita”, le due grandi voci all’interno della quali si distingue la bolletta».
Queste voci, a loro volta, sono «suddivise in “quota energia” (la quota al consumo, che rappresenta il prodotto tra i kilowatt consumati e il prezzo dell’energia), “quote fisse” (pagate a prescindere dal consumo) e “quota potenza” (si tratta di un valore fisso che viene moltiplicato per la potenza del nostro contatore). Altre voci ancora riguardano le tasse, suddivise in accise, addizionali locali e Iva». Sia ben chiaro: «Conoscere maggiormente ciò che si paga non permette di spender di meno; ma garantisce al consumatore il diritto di avere consapevolezza su quello che spende».