Aumenti boom per le tariffe pubbliche: l’acqua a +70% in dieci anni, il gas a +57% e i rifiuti a +54%. Dall’elenco dei rincari non mancano nemmeno poste, biglietti del treno e pedaggi autostradali. Le tariffe in genere sono cresciute più velocemente dell’aumento del costo della vita (+24%). Solo la telefonia con un decremento del 7,7% è in controtendenza. A renderlo noto è un’indagine pubblicata dalla Cgia di Mestre. Secondo il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi l’aumento costante delle tariffe va ricondotto al costo sempre più crescente delle materie prime, all’aumento delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri. Mentre le liberalizzazioni condotte nel corso di questo decennio hanno cambiato poco o nulla.
Stando a quanto riportato dall’indagine, negli ultimi 10 anni, le tariffe pubbliche hanno subito tutte degli aumenti importanti: a fronte di un incremento del costo della vita pari al 24%, le bollette dell’acqua, infatti, sono cresciute del 69,8% e quelle del gas del 56,7%. Considerevole anche l’aumento delle tariffe sulla raccolta rifiuti (+54,5%), sui biglietti ferroviari (+49,8%), sui pedaggi autostradali (+47,5%), sull’energia elettrica (+38,2%) e sui servizi postali (+28,7%). Solo la telefonia ha subito un decremento di prezzo pari a -7,7%. La Cgia di Mestre ha preso in considerazione l’andamento dei prezzi delle tariffe pubbliche nel periodo 2002/2012.
Secondo quanto dichiarato dal segretario Bortolussi, “l’introduzione dell’euro centra relativamente poco”. Mentre la crescita dei prezzi “va ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime, in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall’incidenza delle tasse e dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni”. Per quanto riguarda le bollette dell’acqua potabile infine, conclude Bortolussi “è vero che la variazione percentuale è stata la più consistente, ma va anche sottolineato che gli importi medi pagati da ciascuna famiglia italiana sono ancora adesso tra i più bassi d’Europa”.
Per quanto riguarda il capitolo liberalizzazioni gli aumenti delle tariffe hanno spesso superato quelli del costo della vita, infatti, la Cgia nota come dal 2000 (anno di liberalizzazione del settore ferroviario) al 2011, i biglietti ferroviari sono aumentati del 53,2%, a fronte di un aumento del costo della vita pari al 27,1%. Dal 2003 (anno di apertura del mercato del gas) al 2011, invece, il prezzo medio delle bollette è aumentato del 33,5%, mentre l’inflazione è cresciuta del 17,5%. Mentre tra il 1999 e il 2011, il costo delle tariffe dei servizi postali é aumentato del 30,6%, pressoché pari all’incremento dell’inflazione avvenuto sempre nello stesso periodo (+30,3%), e per l’energia elettrica la variazione delle tariffe, avvenuta tra il 2007 e il 2011, è stata sempre positiva (+1,8%), anche se più contenuta rispetto alla crescita dell’inflazione (+8,4%). Solo nei servizi telefonici le liberalizzazioni hanno abbattuto i costi. Tra il 1998 e il 2011, le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l’inflazione é aumentata del 32,5%.