Non si arresta la marcia dei droni, che stanno estendendo in modo impressionante la sfera delle loro applicazioni in una varietà di attività commerciali e professionali: si va dal monitoraggio delle infrastrutture tecnologiche e degli impianti industriali, alla ripresa di immagini e video per analisi ambientali, ai vari servizi di sorveglianza e sicurezza, alle emergenze. Lo sviluppo in Italia è favorito anche dall’entrata in vigore, nello scorso mese di aprile del Regolamento ENAC che disciplina l’uso dei droni, più correttamente definiti “mezzi aerei a pilotaggio remoto” (APR). In questi due mesi è anche aumentato il numero dei riconoscimenti ENAC ai soggetti ritenuti validi per operare con gli APR.



Uno di questi, entrato nello speciale registro degli operatori riconosciuti Enac, è la Nimbus, che ha visto approvato per l’attività sperimentale il suo APR denominato PPL-610, un modello molto versatile, del peso di 3.7 kg al decollo. La Nimbus ormai è molto nota e quotata in questo ambito ed è stata una delle star al recente Roma Drone Expo&Show, dove ha presentato il metaplano EOS-Xi catturando l’interesse di molti visitatori. Il Nimbus EOS è un’innovativa famiglia di velivoli senza pilota, che combina le caratteristiche di un velivolo tradizionale con quelle di un deltaplano e di un dirigibile; rappresenta una soluzione ideale per molte situazioni critiche. È facile da pilotare e può essere trasportato ovunque sia necessario; è in grado di volare a bassa quota e a bassa velocità; può trasportare carichi fino a 22 kg. Inoltre è in grado di decollare e atterrare in meno di 5 metri e una volta in volo può efficacemente riprendere video e foto ad alta definizione.



Forte di performance come questa, la Nimbus ha in atto diverse collaborazioni e progetti di ricerca per estendere le applicazioni degli APR in settori di particolare utilità. Uno di questi è il monitoraggio degli impianti fotovoltaici, per il quale è in atto una collaborazione col Politecnico di Milano e che ha prodotto uno studio pubblicato sull’ultimo numero dell’autorevole IEEE Journal of Photovoltaics con il titolo “Light Unmanned Aerial Vehicles (UAVs) for Cooperative Inspection of PV Plants”.

Nell’articolo, i ricercatori del Politecnico descrivono un nuovo sistema ideato e sviluppato per il monitoraggio degli impianti fotovoltaici basato appunto sull’uso di velivoli leggeri telecomandati: APR all’italiana, o UAV all’inglese.



 L’idea è semplice: i droni montano sensori di vario tipo, nello specifico fotocamere, termocamere o sensori ottici, e, sorvolando moduli fotovoltaici di impianti fotovoltaici di ogni genere e dimensione, ne effettuano un controllo puntuale in modo veloce, preciso, efficiente, sicuro e versatile.

Molti dei difetti dei moduli fotovoltaici possono essere visibili a occhio nudo: come ad esempio la delaminazione, le bolle, le incrinature, gli  ingiallimenti, i disallineamenti, le corrosioni e le ossidazioni. Questi difetti possono essere individuati facilmente con una foto/videocamera e sono spesso dovuti a condizioni ambientali ostili quali salsedine, grandine, neve, polvere, gas corrosivi.

Altri sono invece propriamente difetti di fabbricazione come ad esempio le cosiddette “bave di lumaca” e le microrotture. Questi difetti sono quelli che maggiormente pregiudicano le prestazioni di un impianto e possono essere meglio ispezionabili con l’ausilio di sensori ottici avanzati e termocamere.

Il valore aggiunto del sistema ideato al Politecnico consiste nella possibilità di utilizzare contemporaneamente sensori diversi e di poterli combinare a piacere a seconda delle necessità, per una corretta e rapida identificazione del guasto o altra anomalia. I moduli fotovoltaici sono infatti dei componenti chiave degli impianti fotovoltaici in quanto responsabili della conversione della radiazione solare in energia elettrica. Un buon monitoraggio dei moduli risulta quindi cruciale per una tempestiva ed efficace manutenzione dell’impianto, così da ottenere le migliori prestazioni possibili e programmare al meglio le attività di manutenzione straordinarie o eventuali revamping dell’impianto.

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