In tempi di spending review, Milano vuol essere all’avanguardia e si prepara a diventare una best practice a livello nazionale e persino europeo. Entro agosto 2015, infatti, tutti i punti luce (quasi 142mila) presenti sul territorio comunale monteranno lampade a led. Il progetto, voluto dal Comune di Milano e realizzato da A2A, permetterà di abbattere drasticamente i consumi a 42 milioni di Kwh annui dagli attuali 114 milioni. Il tutto senza diminuire il numero di lampioni (oggi pari a 9,4 per abitante), né l’efficienza luminosa delle lampade. Il piano è stato presentato in conferenza stampa a Palazzo Marino, dall’assessore alla Mobilità e Ambiente di Milano, Pierfrancesco Maran, e dal direttore generale del Comune, Giuseppe Tomarchio, insieme a Giovanni Valotti e Luca Camerano, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato di A2A.
Maran ha ricordato che la sostituzione delle lampade è già in corso e che entro l’inizio dell’Expo, a maggio 2015, già l’80% della città sarà illuminata a led e potrà quindi presentarsi con un volto nuovo ai tanti visitatori che accorreranno per l’esposizione universale. L’Assessore ha sottolineato la celerità dell’intervento, ringraziando per questo A2A. Ma quella dei tempi non è in realtà l’unica ragione per essere grati alla multiutility partecipata dallo stesso Comune. Infatti, l’investimento, iniziale, pari a 38 milioni di euro in due anni, sarà interamente a suo carico. Inoltre, palazzo Marino riuscirà a ridurre la sua spesa per il servizio di illuminazione pubblica del 31%, passando dai 42 milioni di euro attuali ai 29 milioni preventivati per il 2016.
Il capoluogo lombardo, già alla fine del 2015, avrà un consumo pro capite annuo (42 Kwh) inferiore alla media europea (51 Kwh). Inoltre, come ha ricordato Valotti, ci sarà un minor inquinamento luminoso (i led concentrano il fascio luminoso verso il basso), oltre che di emissioni di CO2 (il risparmio energetico prodotto è infatti pari a oltre 11.000 tonnellate equivalenti di petrolio). La maggior efficienza non sarà però raggiunta a discapito della qualità o della durata dell’illuminazione. Come ha ricordato Tomarchio, infatti, la tecnologia a led consente di avere lo stesso illuminamento utilizzando metà della potenza. Inoltre, le lampade hanno una durata ventennale, con un consistente abbattimento delle spese di manutenzione degli impianti. E anche a fine vita i led rappresentano un vantaggio ambientale, data l’assenza di mercurio o di altre sostanze da smaltire.
L’ammodernamento della rete, ha chiarito Camerano, sarà rispettoso delle installazioni di illuminazione storiche e si integrerà quindi perfettamente nell’arredo urbano. Ci sarà anche un sistema di telecontrollo della rete che consentirà regolazioni della luce più efficienti e avviserà la centrale nel caso di allacciamenti abusivi alla rete o consumi anomali.
Quei cittadini che vogliono verificare coi loro occhi come sarà il nuovo sistema di illuminazione possono già vederlo in azione sulla circonvallazione esterna, nella zona nord-ovest della città, in via Forlanini o al Parco Sempione, oltre che alla fiera vecchia. L’area che sarà per prima interessata ai lavori di ammodernamento sarà quella occidentale, più vicina al polo fieristico di Rho-Pero dove si terra l’Expo 2015.
In tempi di spending review Milano può far scuola: è stato calcolato infatti che se lo stesso piano fosse adottato a livello nazionale, a fronte di un investimento di due miliardi di euro si avrebbe un risparmio di un miliardo l’anno. Chissà se questo a palazzo Chigi farà accendere una lampadina nella testa di qualcuno…