Bilancio di transizione quello approvato ieri sera dal cda di A2A, presieduto da Giovanni Valotti. Il progetto di consuntivo 2014 – predisposto dall’amministratore delegato Luca Camerano – si chiude con un limitato saldo negativo (37 milioni) per il sovrapporsi di cause one shot come la svalutazione di asset termolettrici per 207 milioni e l’eliminazione della Robin tax per 65 milioni. La gestione industriale segnala tuttavia un miglioramento nel progresso del risultato operativo (+41% a 362 milioni). Anche in considerazione di questo, il cda ha deciso di proporre la distribuzione di un dividendo di 0,0363 euro (+10%) all’assemblea convocata per il prossimo 11 giugno. 



Oggi, nel frattempo, il vertici A2A presentano il nuovo piano strategico di un gruppo che rimane un crocevia sullo scacchiere delle multiutility italiane. Il titolo ha intanto toccato ieri in Piazza Affari un massimo annuale a 1,064 euro: notato dagli operatori – nel consuntivo A2A – anche il contenimento dell’indebitamento netto a 3,363 miliardi (-0,5 miliardi). 



“I positivi risultati economico-finanziari dell’esercizio 2014 – segnala una nota – sono stati conseguiti nonostante il significativo impatto negativo sui margini derivante dal difficile contesto macroeconomico e dal peggioramento di gran parte degli indicatori congiunturali, in particolare nel settore dell’energia elettrica. A fronte di tali dinamiche esterne, il Gruppo ha reagito proseguendo nel percorso di identificazione e realizzazione di iniziative di efficienza operativa i cui risultati hanno contribuito a sostenere la redditività dell’esercizio”.

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