Balzano nel primo trimestre i profitti di A2A, che accelera sul terreno delle fusioni e acquisizioni e accende i fari anche sul risiko delle reti in fibra ottica: con novità attese già entro la fine dell’anno, come ha preannunciato il presidente Giovanni Valotti.

Il trimestre si chiude con un utile netto di 117 milioni di euro in crescita del 46,3% rispetto allo stesso periodo 2014 e con ebitda di 337 milioni, in salita del 10,5%. I risultati del gruppi pilotato dall’amministratore delegato Valerio Camerano, ben sopra le attese degli analisti che a livello di netto si fermavano intorno agli 84 milioni, spingono il titolo in Borsa: +3,26% a 1,076 euro. I ricavi scendono del 5% a 1.379 milioni a seguito della flessione dei volumi divendita di energia elettrica e gas, mentre l’indebitamento finanziario netto è pari a 3.307 milioni da 3.363 milioni a fine 2014.



Sul fronte delle aggregazioni Valotti ha detto: “Non ci aspettiamo nulla dal Governo per ora, credo sia il mercato che stia spingendo. C’è una convenienza da parte delle utility a consolidare e noi abbiamo proposto il nostro modello partendo dalla nostra regione. Ci sono molte riunioni che vanno avanti, non abbiamo nessun accordo al momento, ma ci stiamo lavorando e dialogando attivamente con diversi interlocutori ed entro la fine dell’anno qualcosa succederà”. Fra le candidate a una integrazione con la superutility lombarda ci sono Acsm-Agam, e l’azienda di Como e Monza (già partecipata) da A2A con il 21% e Linea Group (Lodi, Pavia e Cremona).



Quanto all’ipotesi di un ingresso del Fondo strategico italiano (Cdp) in A2A ai fini di un’aggregazione, Valotti ha ricordato che “eventuali interventi di Cdp saranno legati ad aumenti dicapitale: i soci pubblici si sono espressi in astratto non contrari ad aumenti di capitale. Non siamo contrari purché l’operazione serva a mettere più risorse nell’impresa da investire per produrre più ebitda e margini”.  

Riguardo lo sviluppo della rete in fibra ottica in Italia, Valotti, parlando come presidente di Utilitalia, nata dalla fusione fra Federutility e Federambiente, ha reso nota la decisione presa oggi di avviare un gruppo di lavoro delle principali imprese italiane che siconfronteranno insieme al governo e alla Ue su come essere protagonisti: l’idea è che va studiata e ci candidiamo sui nostri territori a essere protagonisti su questa partita sempre che convenga ai cittadini”.



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