Un giorno non molto lontano gireremo per strada con delle bottiglie piene di energia solare. Fantascienza? No, futuro. L’invenzione rivoluzionaria è infatti già allo studio da parte di un team di ricercatori svedesi della Chalmers University of Technology di Gothenburg che, capitanati dal professore Kasper Moth-Poulsen sono già riusciti a mettere a punto quello che Mondo Fox definisce un “un fluido rivoluzionario” capace di assorbire l’energia sprigionata dalla luce solare. La sfida principale, adesso, è quella di riuscire a trattenerla il più possibile: giorni, mesi, addirittura anni. Il professor Moth-Poulsen ha realizzato un sistema prototipo per testare il combustibile ad energia solare. Volendo semplificare, il sistema funziona mediante una pompa che spinge il fluido attraverso dei tubi trasparenti. Le molecole del fluido vengono eccitate dalla luce ultravioletta del sole, che ne riarrangia i legami molecolari determinando la conversione di un composto chiamato norbornadiene in quadriciclano. L’obiettivo è che i forti legami molecolari del quadriciclano riescano a trattenere a lungo l’energia solare in un sistema da ciclo continuo.
ENERGIA SOLARE IN BOTTIGLIA: I POSSIBILI UTILIZZI
Ma quali sarebbero i possibili utilizzi dell’energia solare in bottiglia? A spiegarli è stato uno degli addetti ai lavori, Jeffrey Grossman:”Potrà essere utilizzata per riscaldare l’acqua in casa, per la lavatrice o per la lavastoviglie, ma le possibilità sono infinite“. Il processo per immagazzinare energia sarebbe assolutamente “riciclabile“, ha spiegato Moth-Poulsen:”Durante ogni ciclo di immagazzinamento d’energia, solo una piccola parte del combustibile o del catalizzatore viene degradata. Siamo riusciti infatti a effettuare ben 125 cicli consecutivi senza significative degradazioni delle componenti implicate nel processo. Il combustibile è in grado di conservare fino a 250 kWh d’energia“. Moth-Poulsen ha detto che si sono già fatte avanti numerose compagnie ansiose d’investire sul progetto “energia in bottiglia”. Certo prima di ottenere un combustibile a lunga durata di conservazione, capace di immagazzinare una quantità d’energia soddisfacente e riciclabile, ci vorranno ancora un po’ di anni.