Primo effetto sulla nostra vita quotidiana? Toccherà sostituire meno spesso lampadine fulminate. Da oggi, in tutta Europa, saranno immesse sul mercato solo lampadine di nuova generazione, meno inquinanti, che consumano una frazione di elettricità: poco più del 15% e hanno un ciclo di vita mediamente 5 volte più lungo.



Il futuro è quello delle lampade a Led, che sostituiranno quelle alogene (con alcune eccezioni) e gradualmente quelle fluorescenti compatte (i neon e quelle a torciglione per capirci). Così si compie un’altra importante tappa di applicazione della direttiva comunitaria 244/2009 che nove anni fa aveva inizialmente messo fuori mercato il classico bulbo con il filamento di tungsteno al suo interno. La lampadina a incandescenza, l’iconica invenzione di Thomas Edison che non poteva più essere prodotta né venduta sul mercato europeo, veniva rimpiazzata da tre categorie di lampadine considerate meno energivore: le alogene, le fluorescenti compatte Flc e i Led appunto. La transizione completa al Led avrebbe dovuto compiersi due anni fa, ma gli Stati membri dell’Ue hanno deciso di allungare il periodo affinché le più efficienti Led – la cui sigla sta per Light Emitting Diode, un particolare tipo di emissione luminosa compatibile con tutte le tipologie di sorgenti di luce dai tubi ai faretti – potessero diffondersi maggiormente per effetto del progressivo abbassamento del costo della tecnologia e avanzamenti nelle prestazioni.



Ricordando che dal 1962, quando venne sviluppato il primo Led, questo tipo di luce veniva utilizzato prevalentemente come spia di segnalazione in elettrodomestici; trent’anni dopo con l’arrivo della tecnologia di emissione di luce blu chiara il Led fa il suo ingresso nel comparto dell’illuminazione generale con le performance che oggi conosciamo.

Sebbene in commercio il prezzo di una lampadina a Led si posiziona nella fascia alta, dagli 8 ai 20 euro, la spesa iniziale viene ripagata entro un anno con il risparmio della potenza assorbita a parità di luminosità. Per 500 ore di attività una lampadina a Led consuma 3kWh, mentre un’alogena a basso consumo energetico 75kWh. Al risparmio in bolletta si accompagnano anche benefici per l’ambiente. Secondo le stime della portavoce della Comunità europea per l’energia e il clima, questa misura comporterà complessivamente 93 TWh di minor consumi elettrici annui per il 2020, praticamente equivalente al fabbisogno annuo di un paese come il Portogallo. Quando il passaggio alle lampade Led sarà completato al 100%, si potrebbe arrivare entro il 2025 a 15 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate. E ridurre il consumo annuo di 75 milioni di barili di petrolio.



Il phase out non tocca indiscriminatamente tutte le lampade alogene, ma i tradizionali bulbi di vetro a forma di pera, non direzionali, in classe energetica D, mentre sono escluse per ora: le lampade alogene direzionali (i cosiddetti faretti); le lampade alogene con attacco G9 e R7S (spesso utilizzate per le lampade da tavolo e i proiettori).

Per quanto virtuose e a basso impatto ambientale, anche in un ambiente unicamente illuminato a lampadine a Led, rimane comunque sempre attuale la raccomandazione: “Che l’ultimo spenga la luce”.